Spaghetti cinesi di Jian Ma edito da Feltrinelli
Alta reperibilità

Spaghetti cinesi

Editore:

Feltrinelli

Traduttore:
Pesaro N.
Data di Pubblicazione:
18 febbraio 2021
EAN:

9788807894497

ISBN:

8807894491

Pagine:
192
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama Spaghetti cinesi

Ogni settimana, uno scrittore politico e un donatore di sangue professionista si incontrano per cena. I due sono amici improbabili: molto diversi, hanno filosofie e stili di vita opposti. Ma vivono nella medesima realtà, la Cina post-Tienanmen, quella delle grandi opportunità, delle libertà ritrovate e dei facili guadagni. Durante una serata particolarmente alcolica, lo scrittore decide di raccontare i personaggi che popolano il suo immaginario e di cui vorrebbe scrivere, se solo ne avesse il coraggio. Complice una bottiglia di buon vino, facciamo allora conoscenza con un trentenne che, acquistata una fornace di seconda mano da un istituto d'arte, avvia una brillante attività di cremazione, deliziato dalla possibilità di molestare i cadaveri di agenti di polizia e segretari di partito. C'è poi l'attrice dal cuore spezzato che compie un suicidio pubblico, entrando nelle fauci di una tigre selvaggia, e lo scrittore su commissione che passa la vita a comporre lettere d'amore per gli altri. Con questo dipinto corale Ma Jian, le cui opere sono tutt'oggi bandite in Cina, traccia un esilarante ma corrosivo ritratto di coloro che lottano per sopravvivere a un sistema che detta ogni loro mossa.

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4 di 5 su 1 recensione

Spaghetti cinesiDi B. Salvo-9 aprile 2011

Non giudicatemi male, ma l'ho preso per il titolo. La lettura di "Spaghetti cinesi" rende percepibile chiaramente come il mistero che noi coltiviamo nei confronti della Cina permane intatto, ed è un mistero vecchio di millenni, che mutamenti culturali, rivoluzioni e stravolgimenti economici non riescono ad intaccare. Contemporaneamente però qualcosa si intravvede ed è qualcosa che sale in superficie, come quei pezzetti di grasso che cercano di galleggiare in una densissima brodaglia dai sapori mai sempre uguali, a volte molto gradevoli, a volte nauseanti. Metafora, non a caso, pertinente. La prima cosa che colpisce, infatti, già dalle righe iniziali di questo romanzo, è la percezione del violento e intenso fumo degli odori. Odori della cucina cinese, classicamente invadente, odori di strada e di gabinetti pubblici, perfino odori di cadaveri bruciati nei crematori.