Il mondo estremo di Christoph Ransmayr edito da Feltrinelli
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Il mondo estremo

Editore:

Feltrinelli

Edizione:
2
Traduttore:
Groff C.
Data di Pubblicazione:
12 settembre 2017
EAN:

9788807890154

ISBN:

8807890151

Pagine:
256
Formato:
brossura
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Trama Il mondo estremo

Agli estremi confini del mondo conosciuto, fra le tempeste e i ghiacci del Mar Nero, c'è un paese selvaggio e poco abitato, Tomi (l'odierna Costanza), il luogo della relegatio di Publio Ovidio Nasone, che lì visse per una decina d'anni e che vi fu sepolto il 17 o il 18 d.C. In una totale trasmutazione di tempi, in completo anacronismo, giunge a Tomi un amico di Ovidio, Cotta, determinato a trovare tracce del poeta e del suo capolavoro incompiuto, le Metamorfosi. La singolarità di "Il Mondo Estremo" fa sì che il lettore sia coinvolto nella ricerca di Cotta e ritrovi, attraverso di lui, un mondo siamo ai giorni nostri - in cui il mito si trasfigura in realtà. Ecco allora che il contesto diviene minutamente realistico e, per esempio, alla sera, nella desolata piazza della ferrigna Tomi, giunge Cypari, un "proiezionista" ambulante, che mostra un film d'amore disperato in cui la bella Alcione viene trasformata, assieme al compianto sposo, in un uccello marino. Cotta troverà presso Tomi, a Trachila, in montagna, la casa di Ovidio. Lo aiuterà Pitagora di Samo, ridotto a servo di Ovidio, e, nel folto dei boschi cupi e terribili, sotto una coltre di lumache striscianti, appariranno delle pietre con i versi incisi dal poeta. E ancora, in una memorabile alba, mentre si consumano i riti del carnevale, apparirà un corteo di pazzi, travestiti chi da dio Sole, chi da Medea, chi da Orfeo... Recitano strani versi di un'opera distrutta dall'autore, ma non scomparsa: le Metamorfosi.

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5 di 5 su 1 recensione

Una trasformazione dell'opera ovidianaDi P. Michele-13 febbraio 2012

La grandezza di questo romanzo di Ransmayr è la stessa dell'Ulisse di Joyce. L'abilità dello scrittore è stata quella di trasformare e riprendere le vicende delle Metamorfosi del celebre poeta latino Ovidio e riproporle in un tempo senza tempo, dove passato e presente si mescolano senza avere dei confini ben precisi. Lo spazio ricostruito dall'autore austriaco è forse ancora più sorprendente, un luogo quasi spettrale eppure invitante, ricco di mistero e, soprattutto, di personaggi che mutano forma e consistenza. Alla fine del romanzo l'impressione sarà quella di aver fatto un sogno ad occhi aperti.