Di bene in peggio. Istruzioni per un successo catastrofico
- Editore:
Feltrinelli
- Collana:
- Universale economica. Saggi
- Traduttore:
- Ganni E.
- Data di Pubblicazione:
- 25 settembre 2013
- EAN:
9788807882531
- ISBN:
8807882531
- Pagine:
- 88
- Formato:
- brossura
- Argomento:
- Psicologia dell'educazione
Descrizione Di bene in peggio. Istruzioni per un successo catastrofico
Chi non ha sperimentato il bisogno di certezze e il desiderio di arrivare al fondo delle cose, di comprendere davvero, rinvenendo quelle che Paul Watzlawick definisce "ipersoluzioni"? La ricerca di soluzioni radicali e definitive, seppure nasce con le migliori intenzioni, è alla fine un modo di affrontare i problemi che ha inevitabilmente effetti controproducenti. Non per nulla la saggezza popolare dice che "le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni". Il libro intende mettere in guardia gli adolescenti come gli anziani, i sadici come i masochisti, da questa estrema ed erronea ricerca di totalità, e dall'intransigenza dell'alternativa radicale, del "tertium non datur".
Recensioni degli utenti
Ironico e geniale-17 febbraio 2017
Saggio che attraverso l'ironia rovescia i luoghi comuni per raggiungere la felicità. Induce alla riflessione profonda rispetto ai nostri tentativi di sabotare la nostra felicità. Il lettore metterà in discussione il proprio comportamento verso la realizzazione di se stesso.
Un invito alla riflessione-28 gennaio 2012
L'"ipersoluzione" è una errata modalità di soluzione dei problemi che conduce ad esiti paradossali, contrari rispetto agli esiti desiderati. Può essere felicemente rappresentata dal famoso motto: "operazione perfettamente riuscita, paziente deceduto". L'"ipersoluzione" nasce e si sviluppa all'interno del "manicheismo", del radicale dualismo di cui è intrisa buona parte della cultura contemporanea. Tra due apparenti alternative esiste sempre una terza possibilità, al di là delle facili e tentatrici ipersoluzioni (sì-no, dentro-fuori, bene-male, ecc. ) Ma, attenti, anche la via di mezzo potrebbe rappresentare una "ipersoluzione"...
Fonte di produttive riflessioni-5 luglio 2011
Il titolo è accattivante, il testo è utile per riflessioni suol quotidiano e tormentato vivere dell'essere umano. L'emiente studioso di comunicazione, uno dei più grandi maestri della scuola di Palo Alto, spiega in modo piu' comprensibile (ma necessariamente meno completo) che non nel manuale per psicoterapeuti "Change", perchè spesso le "soluzioni di buon senso" ai problemi che incontrariamo nella vita, finiscono per produrre peggioramentoi della situazione, mentre paradossi, reali o apparenti, la risolvano. E' una questione di punto di osservazione del mondo, di elasticità mentale, e di inquinamento culturale del principio aristotelico (o secondo altri manicheo) in base al quale per forza il mondo è governato dalla regola dell'autaut. Ossia, in presenza di due opposti, uno è vero e l'altro è falso. E che il contrario del male è per forza il bene. Questa impostazione, insieme all'equivoco della moltiplicazione dei fattori e altri minori, ci induce in equivoci disastrosi. Quelle che l'autore definisce "ipersoluzioni".