Libertà e istituzioni nella città volontaria. di Stefano Moroni, Grazia Brunetta edito da Mondadori Bruno
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Libertà e istituzioni nella città volontaria.

Collana:
Campus
Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2008
EAN:

9788861590984

ISBN:

8861590985

Pagine:
176
Argomento:
Pianificazione urbana e municipale
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Descrizione Libertà e istituzioni nella città volontaria.

Nelle nostre realtà urbane, le regole d'uso del suolo e le infrastrutture e i servizi territoriali sono stati tradizionalmente garantiti dall'amministrazione pubblica. In tempi recenti stanno invece guadagnando sempre più spazio forme volontarie e private di organizzazione della convivenza e di fornitura autonoma di servizi comuni, che si fondano sull'accettazione volontaria di un insieme condiviso di regole per la cura del proprio ambiente di vita. Come è noto, questo tipo di forme associative volontarie a base territoriale si sta sviluppando soprattutto negli Stati Uniti, dove circa quaranta milioni di statunitensi vivono in comunità di questo genere. Si tratta di piccoli quartieri o addirittura piccole cittadine residenziali, chiusi, all'interno dei quali l'organizzazione degli spazi, dei servizi, ecc. sono decisi dalla comunità che li abita, e non dall'amministrazione pubblica. Possono essere definiti "comunità contrattuali" II volume propone un'analisi e una discussione di queste forme volontarie di organizzazione, a partire dall'esperienza statunitense.

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4 di 5 su 1 recensione

un testo sicuramente utileDi c. francesco-21 novembre 2008

Il testo di Brunetta e Moroni, oltre ad essere ben fatto, piacevolmente stringato pur senza perdere in dettaglio, è sicuramente significativo anche perchè si tratta della prima pubblicazione in lingua italiana sul tema delle comunità contrattuali (''forme organizzative a base territoriale di carattere privato ... in grado di autoregolarsi e fornirsi autonomamente infrastrutture e servizi''). L'argomento, infatti, è per lo più snobbato dalla ricerca nostrana, e spesso, nei (pochi) casi in cui viene preso in esame, è ricondotto semplicisticamente al fenomeno delle gated communities, insediamenti fortificati per gruppi ad alto reddito. Quanto invece tale fenomeno sia complesso, diversificato, irriducibile ad unum, ce lo raccontano Brunetta e Moroni, restituendogli quell'articolazione utile non solo a precisarne la descrizione, ma, soprattutto, a dimostrarne l'interesse anche in relazione al contesto italiano: anche se oggi tali forme insediative non vi sono ancora diffuse, le questioni generali che esse sollevano in relazione al governo del territorio ed ai caratteri della forma urbana sono rilevanti e non eludibili. Così, più che esaurire un tema decisamente vasto, il testo, nella propria sinteticità (148 pagine, appendice compresa), sembra porsi più l'obiettivo di aprire un dibattito un tema nuovo per la ricerca italiana, con lo sguardo rivolto, come dichiarato esplicitamente dagli autori nell'introduzione, alla messa in discussione di alcuni paradigmi generali relativi al ruolo del pubblico nei processi di pianificazione e governo del territorio. Da sottolineare anche che, sebbene gli autori guardino con molta simpatia alle comunità contrattuali (all'interno della propria predilezione per una revisione radicale dei compiti dello stato in nome di un maggior protagonismo del settore privato), ciò non impedisce loro un'analisi lucida ed equilibrata, in cui si distinguono chiaramente constatazioni quantitative da asserzioni valutative, così che il testo è, qualunque sia il giudizio personale su tali forme insediative, un punto di partenza fondamentale per una discussione in proposito. (Francesco Chiodelli, 6/11/2008)