La leggenda di Otori: La leggenda di Otori-Il viaggio di Takeo-L'ultima luna

Mi chiedo come mai se ne sia tanto parlato. L'idea della storia non sarebbe male ma leggendolo non ci ho trovato nulla ma proprio nulla di avvincente Secondo volume - decisamente non per ragazzini - della storia parallela dei due innamorati Takeo e Kaede, nel fantagiappone medievale inventato da Lian Hearn. La storia non è molto appassionante e un po' si trascina, bella è solo la parte dedicata alla lenta e faticosa scalata al potere della povera Kaede in una civiltà rigorosamente maschilista. Non capisco però il motivo di non contestualizzare storicamente la vicenda, lasciandola in un limbo nebuloso paragiapponese ma privo di riferimenti reali. E la fine... Bah, è solo il pretesto per aprire la porta al sequel...

Cofanetto contenente i tre episodi della saga di Otori, libri affascinanti per chiunque ami un poco il Giappone. La ricostruzione storica presenta forse delle piccolissime pecche, comunque però se ne denota un certa ricerca del contorno e la stesura è abbastanza veloce e si fa leggere con piacere. Forse non il massimo, ma assolutamente godibile.

Ho comprato questo libro pensando “un fantasy un po’ diverso”… e lo è stato. Per chi è abituato a leggere libri sul genere, stile Il Signore degli Anelli o quantomeno improntati su epoche più o meno medioevali, quest’opera rappresenta senz’altro qualcosa di nuovo, di originale. Una lettura che si è lasciata leggere in pochissimi giorni, mai pensante e decisamente scorrevole. Pur non essendoci date precise tutto lascia pensare a un’ambientazione che si rifaccia all’epoca Sengoku (il secolo che va dal 1467 al 1568), ma questa viene usata più come un contorno a cui vengono aggiunti alcuni elementi ad opera dell’autore. Vi è infatti, tra ninja e samurai, una sorta di “setta religiosa” che si può ricollegare al cristianesimo e altre piccole cosine che forse possono urtare gli amanti della storia giapponese (quale io sono per altro), ma alle quali mi piace riferirmi come a particolari originali del racconto essendo questo non un romanzo storico ma un fantasy. Trovo la scelta dei protagonisti davvero azzeccata e curata. Sia la figura di Takeo che quella di Kaede sembra forgiarsi col tempo; lui cupo e determinato quanto letale, lei triste e delicata quanto straordinariamente battagliera per le mentalità dell’epoca. Ognuno trova nell’altro l’amore che gli è mancato per tutta la vita, ma che è destinato a scontrarsi con tutto e tutti. Aggiungiamo a questi personaggi un contorno di lotte di potere, interessanti figure secondarie, una strana profezia e abbiamo un libro avvincente, capace di affascinare coi suoi intrighi. Lian Hearn inoltre dimostra di scrivere bene, rendendo il tutto davvero un bel libro.