Lasciatemi morire di Piergiorgio Welby edito da Rizzoli

Lasciatemi morire

Editore:

Rizzoli

Data di Pubblicazione:
15 novembre 2006
EAN:

9788817015677

ISBN:

8817015679

Pagine:
146
Formato:
rilegato
Argomenti:
Malattie e disturbi congeniti, Problemi etici: eutanasia e diritto alla morte
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Descrizione Lasciatemi morire

Non supererà i vent'anni. È la sentenza del medico che, nel 1963, diagnostica a Piergiorgio Welby la distrofia muscolare progressiva. Ma si sbaglia. Piergiorgio attraversa gli anni Sessanta e Settanta abbandonandosi a ogni sorta di eccesso per dimenticare il proprio destino. Si sposa e aspetta, la fine, che non arriva. Negli anni Ottanta perde l'uso delle gambe. Poi l'ultimo stadio: insufficienza respiratoria. Va in coma. Si risveglia nel reparto rianimazione dell'ospedale Santo Spirito, tracheostomizzato, immobilizzato. Da allora respira con l'ausilio di un ventilatore polmonare, comunica mediante un computer. Soffre. E chiede il diritto di morire. Anche in un appello diretto al presidente della Repubblica, il 22 settembre 2006. È uno scandalo nazionale. Negli ultimi anni, ha fatto sentire la sua voce sul sito dei Radicali italiani, dove ha aperto un forum dedicato all'eutanasia, che oggi conta più di 17.000 interventi. Lucidità, cinismo e poesia sono le scialuppe di salvataggio a cui si affida nella sua quotidianità di "condannato a vita". Sono anche gli ingredienti di questo libro che è diario, testimonianza, denuncia dei luoghi comuni alimentati dall'opportunità politica e dal dogmatismo religioso. E che non rinuncia all'attualità, ricordando le strumentalizzazioni che hanno segnato le vicende recenti: Terri Schiavo in America, Vincent Humbert in Francia, e in Italia il caso ancora aperto di Eluana Englaro.

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5 di 5 su 1 recensione

Diario di una vita Di M. Francesco-2 ottobre 2010

Questo libro è un quaderno in cui vengono annotati giorno per giorno avvenimenti considerati di rilievo, è una dichiarazione, è una denuncia del modo di dire e di pensare fin troppo ripetuti e risaputi da tutti e quindi convenzionali, triti mantenuti vivi dalle circostanze politiche e dai principi indiscutibili della religione. E che non rifiuta avvenimenti accaduti molto di recente, rammentando le strumentalizzazioni che ne sono seguite, servendosi di questo dramma per raggiungere un proprio fine.