Il lago dei sogni di Salvatore Niffoi edito da Adelphi

Il lago dei sogni

Editore:

Adelphi

Collana:
Fabula
Data di Pubblicazione:
2 marzo 2011
EAN:

9788845925559

ISBN:

8845925552

Pagine:
155
Formato:
brossura
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Trama Il lago dei sogni

La volta che Itria Panedda Nilis riprese a sognare era un pomeriggio di fine estate, con un sole che rosolava le carni e spaccava le pietre. A Melagravida i sogni se n'erano andati dopo una scossa di terremoto, "inseguiti dall'alito caldo della terra che si apriva come una melagrana". Ma quel giorno Itria Nilis - "conosciuta col nomignolo di Panedda per via delle sue carni morbide e bianche come il latte appena quagliato", e da un anno vedova inconsolabile - si era sentita come accesa da un fuoco, ed era corsa verso l'ovile del capraio Martine. Lui, quel fuoco che Itria aveva addosso, gliel'aveva spento volentieri - ma l'aveva pagata cara. E questo accadeva sulle rive del lago di Locorio - dove da allora hanno cominciato a verificarsi fatti assai strani. Il parroco ha un bel sostenere che non c'è nessun mistero, che è solo opera del Maligno: tutti lo sanno, anche se pochi hanno visto Itria Panedda "che si spoglia, canta e vola sopra le acque del lago". Così comincia questo romanzo di Salvatore Niffoi, che ancora una volta, sin dalle prime pagine, immerge il lettore in un'atmosfera magica e insieme concretissima, in cui la vita quotidiana di un paesino della Barbagia (fatta di fatica e di dolore, di miseria e di ferocia) si illumina di visioni in cui compaiono il diavolo e i morti ammazzati, ma anche madonne "con le tette grosse e dure, labbra alabastrine e capelli di seta" - e, sull'altare maggiore di un santuario abbandonato, finanche un dipinto raffigurante un grosso ragno. «La volta che Itria Panedda Nilis riprese a sognare era un pomeriggio di fine estate, con un sole che rosolava le carni e spaccava le carni.» A Melagravida i sogni se n'erano andati dopo una scossa di terremoto, «inseguiti dall'alito caldo della terra che si apriva come una melagrana». Ma quel giorno Itria Nilis - «conosciuta come Panedda per via delle sue carni morbide e bianche come il latte appena quagliato», e da un anno vedova inconsolabile - si era sentita come accesa da un fuoco, ed era corsa verso l'ovile del capraio Martine. Lui, quel fuoco che Itria aveva addosso, gliel'aveva spento volentieri - ma l'aveva pagata cara. E questo accadeva sulle rive del lago di Locorio - dove da allora hanno cominciato a verificarsi fatti assai strani. Il parroco ha un bel sostenere che non c'è nessun mistero, che è solo opera del Maligno: tutti lo sanno, anche se pochi hanno visto Itria panedda «che si spoglia, canta e vola sopra le acque del lago». Così comincia questo romanzo di Salvatore Niffoi, che ancora una volta, sin dalle prime pagine, immerge il lettore in un'atmosfera magica e insieme concretissima, in cui la vita quotidiana di un paesino della Barbagia (fatta di fatica e di dolore, di miseria e di ferocia) si illumina di visioni in cui compaiono il diavolo e i morti ammazzati, ma anche madonne «con le tette grosse e dure, labbra alabastrine e capelli di seta» - e, sull'altare maggiore di un santuario abbandonato, finanche un dipinto raffigurante un grosso ragno meccanico che non è altro che un'astronave: la stessa rappresentata sul frontespizio stampato da Aldo Manuzio nel 1499...

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 3 recensioni

C'è un po' troppa magiaDi c. lorenzo-28 aprile 2012

Il secondo libro di Niffoi che leggo mi ha lasciato molte perplessità. Da un lato una bella scrittura e una certa tecnica di tratteggiare i personaggi dall'altro un romanzo che mescola credenze e leggende con la fantascienza in una storia che non ha nè capo nè coda. Inoltre l'uso di queste personalità femminili virtuose e candide alla Jorge Amado (non so come ma mi ha fatto venir in mente tanto Teresa Batista stanca di guerra) mi hanno stufato.

StupendoDi C. Mikele-4 settembre 2011

Bellissimo questo libro... Coinvolge ed appassiona. Itria è ormai vedova da quattro anni e da quel triste giorno ha smesso completamente di sognare, ma un caldo pomeriggio di fine estate anche Itria inizia nuovamente a sognare. Una strana sensazione di stanchezza si impossessa di lei ed Itria sogna, un sogno che accende in lei una passione che credeva ormai persa. Un romanzo che ci aiuta a comprendere l'importanza di continuare a sognare e ad amare. Da leggere!

Tra favolaDi B. ROVENA-4 marzo 2011

E realtà, il lettore è trasportato dalla fantasia dell'autore, incantato, volando sopra un lago insieme alla vedova inconsolabile dalla carne di latte appena quagliato. La favola dell'invenzione onirica insieme alla realtà dei fatti concreti della vita di tutti i giorni. Segreti e misteri...