Knockemstiff di Donald R. Pollock edito da Elliot

Knockemstiff

Editore:

Elliot

Collana:
Scatti
Traduttore:
Del Freo M.
Data di Pubblicazione:
30 ottobre 2008
EAN:

9788861920538

ISBN:

8861920535

Pagine:
216
Formato:
brossura
Argomento:
Racconti
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Trama Knockemstiff

Knockemstiff. Che razza di nome per un paese. Poche anime in un buco nell'Ohio, ma ciascuna ha una storia. Storie vere. Storie che sanno di terra e di fango e di ruggine, di vecchi drive-in e di campeggi di roulotte cadenti. Storie violente di povertà e di droga e di ignoranza. Personaggi tremendamente buffi o tremendamente soli o solamente tremendi. Situazioni esilaranti nella loro assurda singolarità. Faide. Incesti. Sesso sporco. Amori che stanno per nascere e poi si vedrà, magari, chi può dirlo. La speranza è l'ultima a morire, sempre che non la centrino prima in fronte e non la trasformino in macinato per hot dog. Ciascuna anima ha una storia e tutte si intersecano e si collegano in un mosaico che è più di un romanzo, narrato in uno stile che mai si è visto, senza fronzoli, nudo eppure ricco di affetto verso personaggi spesso sulla strada della rovina, che accoglie la lezione di John Fante e di Raymond Carver e forse di Flannery O'Connor ma con un risultato assolutamente nuovo, unico, forse irripetibile.

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Recensioni degli utenti

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2 di 5 su 3 recensioni

Uno sguardo direttoDi P. Andrea-23 maggio 2016

"Knockemstiff" di Donald Ray Pollock (tr. Marco Del Freo, Margaret Wolf, Elliot Edizioni 2009) è una raccolta di racconti collegati tra loro fino a formare un romanzo corale. Storie tragiche, orizzonti squallidi e disperati, droga, volgarità, violenza si susseguono in questo buco sperduto dell'Ohio. La lingua è viva e materica; lo sguardo dell'autore è diretto, solo a tratti, un po' compiaciuto. È come se Donald Ray Pollock guardasse l'abisso negli occhi e gli sputasse addosso.

KnockemstiffDi T. Paola-28 luglio 2011

Al netto delle recesnioni lette, pensai di comprarlo perchè attirata dalla copertina. Così, per impulso, a occhi chiusi. E meno male che non l'ho fatto, ricorrendo alla biblioteca. Ma quale crudo realismo. In Knockemstiff ho trovato un'accozzaglia di volgarità, una dietro l'altra, nello stile, nelle situazioni, nei personaggi, nelle immagini evocate... Un ammasso di brutture che all'inizio quasi quasi incuriosisce (e ricorda un po' l'animalesco "I cariolanti" di Sacha Naspini) ma che, poi, col procedere della lettura, stanca la mente e prende a pugni l'anima. Oltre a rendere il libro poco credibile. Anche perchè stento a credere che in questa Knockemstiff, reale o fittizia che sia, tutti e dico tutti i personaggi, uomini e donne, bambini e adulti, parlino allo stesso modo in ogni situazione, alternando parolacce a imprecazioni, e agiscano sempre allo stesso modo, con esiti spesso più che grotteschi. A tal proposito, l'immagine dell'uomo che infila il paletto nella gallina morta (con tanto di "striscia di intestino azzurro che pende dalla punta del paletto") e l'immagine di quello che si mette in bocca il teschio di un uccellino sono fra le più rivoltanti e disgustose che abbia mai incontrato nella narrativa contemporanea degli ultimi anni. Salvo un paio di storie e qualche passaggio dove l'aria è più respirabile. Ma quanto al resto, qual è lo scopo dell'autore? Insufficente.

Un cazzotto per ogni raccontoDi F. Francesca-14 ottobre 2010

Knockemstiff è la provincia americana, quella brutta sporca e cattiva che si vede nei film e in quanto tale puzza. C'è tanfo di alcool, sudore e sangue. Ogni racconto è un cazzotto allo stomaco perchè descrive la realtà per quello che è, nuda e cruda, e ci si rimane un po' male. Il brutto è che dopo il quinto racconto ci si abitua.