King Lear-Re Lear di William Shakespeare edito da Einaudi

King Lear-Re Lear

Editore:

Einaudi

A cura di:
P. Bertinetti
Traduttore:
Tadini E.
Data di Pubblicazione:
9 marzo 2004
EAN:

9788806168285

ISBN:

8806168282

Formato:
brossura
Acquistabile con la

Descrizione King Lear-Re Lear

Uno dei capolavori assoluti di Shakespeare, una tragedia che mette in gioco affetti semplici e profondi: Lear, prima che sovrano destituito, è un padre tradito da due delle sue figlie. Appartiene alla maturità del poeta, essendo stato probabilmente composto tra il 1605 e il 1609, fra "Othello" e "Macbeth" dunque. La tragedia rielabora un antico motivo del folklore britannico, quello del vecchio re cacciato dalle due ingrate e cupide figlie e invano soccorso dalla terza, la dolce e sventurata Cordelia. Opera sublime e terribile per eccellenza ha suscitato in alcuni critici una sorta di timore reverenziale, tanto che Henry James riteneva che non fosse "un dramma da recitare, ma un grande e terribile poema, il più sublime, forse, ma non un dramma".

Prodotto momentaneamente non disponibile
€ 14.00

Inserisci la tua e-mail per essere informato appena il libro sarà disponibile

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
4 di 5 su 2 recensioni

Re LearDi I. Filomena-19 febbraio 2011

In ogni sua opera, e in Re Lear decisamente, William Shakespeare sa prendere le fragilità dell'animo umano, la cattiveria insita nell'uomo, l'inclinazione all'errore e li mette in scena in maniera sapiente che quasi fa venir voglia al lettore di stare dalla parte del cattivo, per la maniera egregia in cui viene rappresentato.

Rideremo delle farfalle dorateDi c. francesca-28 settembre 2010

Troviamo il vecchio re Lear, le figlie di Lear, Cordelia la genuina, che non sa lodare per ottenere, spicca su tutte (Croce dice che la bontà qui si personifica, assume un nome, quello di Cordelia), i duchi di Albany e Cornovaglia, il devotissimo Kent, il matto di corte, in questa tragedia amara e a tratti buffa, spumeggiante, com'è proprio della pazzia. Vi è il dramma eterno dell'irriconoscenza verso i vecchi, della sete di potere, di possedere, abilmente camuffata da buonsenso. Non all'altezza di Macbeth e Amleto, ma comunque una bellissima tragedia.