Jung e l'alchimia. Introduzione all'alchimia junghiana di Diego Pignatelli Spinazzola edito da Persiani
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Jung e l'alchimia. Introduzione all'alchimia junghiana

Editore:

Persiani

Data di Pubblicazione:
17 febbraio 2015
EAN:

9788898874248

ISBN:

8898874243

Pagine:
308
Formato:
brossura
Argomento:
Magia, alchimia e pensiero ermetico
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Descrizione Jung e l'alchimia. Introduzione all'alchimia junghiana

"Mysterium coniunctionis", l'opera finale di Jung è un trattato da cui l'autore estrapola l'originale latinismo junghiano. È dal materiale delle "Opere" di Jung la glossa analitica adiacente che "Jung e l'achimia" intende gettare un ampio sguardo allo spessore teoretico e sinottico delle idee dello psicologo svizzero. Di questo processo di rivisitazione del corredo tecnicistico del fondatore della psicologia analitica, in ultima analisi, ci si occuperà in questa stante sede nel tentativo mitopoietico di riproporre un'alchimia fedele ai vari approcci ermeneutici alla Jung. Quale "opus alchymicum" che nella stessa complessità tematica e semantica dei soggetti intrapresi dallo psicoanalista zurighese e quivi accuratamente estesi per una rielaborazione sinottica dei vari "Psicologia e alchimia" (1944), "Aiòn" (1951), "Mysterium coniunctionis" (1955/56), "Studi sull'alchimia" (1929/1957), "La psicologia della traslazione" (1946), offre anche numerosi analogismi e ibridi innovativi affini all'elaborazione teorica del padre della psicologia analitica. Un'interpretazione quindi volontariamente ermetica ma tesa ad aprire una nuova chiave ermeneutica di lettura nel pensiero di C. G. Jung.

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JungDi P. Diego-2 febbraio 2017

Jung e l'alchimia: Introduzione all'alchimia junghiana (D. Pignatelli Spinazzola, Persiani 2015) ripropone in termini mitopoietici quelle stesse traiettorie delle Opere di C. G. Jung quindi "ad analogiam" intessendo la metafora alchemica nei domini della teologia, della psicologia Cristiana, delle misteriosofie alchemiche, dello gnosticismo, dei miti, della psicoanalisi e "last but not least" all'interno del parallelo Lapis-Cristo che Jung aveva approfondito con abnegazione nei suoi ultimi lavori sull'alchimia gnostica. Sarà rivisitato l'Aion (1951) di Jung ma con delle traiettorie del tutto inedite laddove il padre pioniere e fondatore della psicologia analitica le aveva lasciate incomplete del fondamento teorico della quaternità quale problema morale nell'alchimia quindi estendendo all'interno di modelli autoctoni ed originali gli stessi temi fedeli ad un repertorio e registro classico ripresi tra allegoriae aecclesiae e simbolismo religioso archetipico fino a teorizzare il problema della scissione e dell'Umbra Jesu con la mediazione terapeutica di Mercurio e del Caduceo, simbolo questi che a parafrasi del lumen naturae e della lux moderna, allenta la tensione religiosa tra Cristianesimo e religioni pagane e pre-cristiane viste quindi con occhio desecolarizzante così come Jung lasciava intendere lHerakleion lithon, lacciaio filosofico, il magnete psichico estratto dalle acque filosofiche e lo stesso Mercurio quale tertium non datur eletto quindi a lumen luminum per quei cercatori di una ricerca "christiana a latere". Mercurio quindi che premia l'allegoria Christi dellalchimia gnostica a parallelo dell'anthropos cosmico, del Tetramorfo e del Rex Gloriae cinto della corona vincens e dal problema della crocifissione dell'ego e degli opposti quale leit motif di un romanzo mitico intravisto nelle stesse Opere di Jung precipuamente in Aion e nel Mysterium coniunctionis (1955-56) e laddove questi ravvedeva de facto nel figlio dell'uomo il parallelo con il Selbst e con il lapis philosophorum, il lapis invisibilitatis e lo spinther, la scintilla divina della tradizione gnostica e sapienziale. Una tradizione che da Ermete Trismegisto e la chiave di lettura egizia e naassena viene ripresa quivi a condensato ed assortimento oscuro di metafore, sovrapposizioni, salti logici e per definizione fedeli ad una certa a-sistematizzazione di periodi e concetti sparsi a là Jung. Paragrafi a se stanti che condurranno il lettore su strade inusuali delineando teoreticamente angolature insolite attraverso una sovramplificazione poetica che condurrà ad un originale interpretazione del percorso di immaginazione attiva vista come "Artifex" e "artificiosum secretum sapientium" spirito della dottrina alchemica sapienziale nonchè a paralleli e prospettive teoriche teorico-cliniche allorchè tracciando nuovi paradigmi innovativi per il Selbst allinterno di un modello che contempli individuo creativo, psiche collettiva, masse e società, visione dominante e scontro tra apollineo e dionisiaco nel framework concettuale ed epistemologico nel dominio creativo della psicosi individuale passando poi in rassegna il Libro Rosso di C. G. Jung. L'attento lettore noterà un originale accostamento verace ad una certa visione dello scienziato svizzero, parafrasi affini alle Opere alchemiche ed alle idee fondamentalmente antropocentriche e logocentriche di Jung fermamente tendente verso l'individuo quale perno e motivo portante del Sè. Estendendo l'"excursus" gnostico-alchemico-teoretico dello psicoanalista svizzero e le affini disquisizioni dal profondo spessore filosofico e teologico in ultima analisi il volume guiderà il lettore all'interno di una narrazione fedele alla letteratura, all'approccio classico e del tutto intessuta della ricca chiave di una lettura mitica e mitopoietica.