Jerry Cornelius: programma finale di Michael Moorcock edito da Fanucci

Jerry Cornelius: programma finale

Editore:

Fanucci

Traduttore:
Lacorte E.
Data di Pubblicazione:
settembre 2006
EAN:

9788834712108

ISBN:

8834712102

Pagine:
213
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Trama Jerry Cornelius: programma finale

Jerry è un uomo colto, e dovrà sfruttare alcune delle sue conoscenze per portare a termine un progetto particolare: deve guidare una spedizione e infiltrarsi nella vecchia casa di suo padre, dove il suo malvagio fratello Frank tiene nascosti alcuni dati di importanza critica. Solo lui è in grado di muoversi fra i trabocchetti e i sistemi di difesa dell'edificio, tra cui i gas allucinogeni; la missione, però, non sarà un successo completo, perché Jerry non riuscirà a salvare la sua amatissima sorella Catherine e lui stesso non uscirà incolume dal palazzo. Ma presto il suo intervento sarà richiesto di nuovo, e Jerry dovrà affrontare Frank ancora una volta.

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3 di 5 su 1 recensione

Jerry Cornelius: programma finaleDi D. Andrea-7 aprile 2011

Autore poco conosciuto, e leggendolo non si fatica a capire il perché. L'inizio ambientato fra le rovine di Angkor è di quelli che si ricordano. E' lì che sverna in cima ad un hotel il protagonista Jerry Cornelius, e il suo dissertare di Kali Yuga e di perpetuazione delle epoche con un fisico indù conosciuto casualmente, è uno degli incipit più immobili ed astratti che si possano immaginare per un libro del genere. Ma di che genere sarebbe, poi, questo libro? Ispiratore, antesignano del cyber-punk? Non saprei, alcuni contenuti tipici sono di certo presenti e c'è perfino un confuso abbozzo di cyber-spazio, però i ritmi sono tutt'altra cosa e le atmosfere ricordano decisamente più Austin Powers che William Gibson. Gli ingredienti sono tanti e non sempre ben assemblati: fantascienza, spionaggio, psichedelia, swingin London, nazismo magico, ermafroditi, balistica, incesto, droga, sesso, musica, eternità e molto altro ancora (purtroppo alla fine è davvero troppo). Comunque l'autore spinge parecchio sull'azione, sull'azione ad ogni costo, e mi sono chiesto quasi perchè, visto che le uniche parti davvero notevoli sono quelle ambientate fra feste, casinò, letti e concerti, quando di azione vera e propria ce n'è poca, il tono è più umoristico, e Jerry Cornelius si limita a cazzeggiare fra personaggi bizzarri quanto e più di lui prima d'immergersi in una nuova, estenuante missione. In poche parole questo "Programma finale" è un delirio, un pasticcio, soprattutto nelle scene parzialmente drammatiche (ovvero quando sembra prendersi sul serio), e il finale è talmente ridicolo da essermi piaciuto. E' proprio questo il punto: mentre stavo a chiedermi se l'autore ci facesse o ci fosse (rimasto sotto), mi sono accorto che in fondo la lettura s'è rivelata un'esperienza ipnotica. Merito anche dei numerosi difetti, Jerry Cornelius non è tanto un libro, quanto una dream machine fatta di carta e inchiostro.