L' Italia finisce a Casalpusterlengo

Un'immagine romanzata nei toni semplici e imperativi dell'Amore di un figlio, di un amico, di un amante che pian piano si fa strada nel giovane protagonista, un dipinto perfettamente attuale di molti suoi coetanei. Attraverso l'agire di quella forza che si manifesta prima in modo inconscio poi come scelta chiara e distintiva di ha "addomesticato" l'altro, Leonardo Pagliazzi descrive quel miracolo rappresentato dal cambiamento che, nell'immagine altra di una seconda vita, ha individuato la propria chiave di volta: Gli occhi. Il modo in cui Lorenzo guarda al mondo, all'altro, al diverso... A quel "mostro" rappresentato dall'identificazione del sé in un dato sistema e in quella che viene percepita come la sua impenetrabilità di classe. E così ci ritroviamo a salire su di un treno in movimento tra le colline Italiane per condurre un viaggio mai interrotto, celebrato dall'autore con un finale da tappeto rosso. Un finale che non è un post-scriptum regalato al godimento amaro di un lettore qualunque, ma alla conquista di uno sguardo attento, che in qualche modo ha imparato a sorridere al mondo prima ancora di conoscerne la musa ispiratrice.