L' isola pianeta e altri Settentrioni di Giorgio Manganelli edito da Adelphi

L' isola pianeta e altri Settentrioni

Editore:

Adelphi

A cura di:
A. Cortellessa
Data di Pubblicazione:
19 aprile 2006
EAN:

9788845920530

ISBN:

8845920534

Pagine:
321
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama L' isola pianeta e altri Settentrioni

Per anni, quando i suoi viaggi erano soprattutto quelli del filobus romano 62, da via Nomentana a piazza San Silvestro, Manganelli coltivò un sogno temerario: spingersi sino alle isole Faeròer. Nel 1978, vincendo timori e angosce, con una valigia munita di tutto quanto un "frequent flyer" giudicherebbe forse inessenziale - un Dickens come amuleto e "blande mani chimiche" che sappiano coccolare nei momenti difficili -, lo scrittore partì alla volta dell'arcaica Islanda, prima tappa della sua incursione nel grande Nord. E l'esito di quel viaggio è questo reportage: lo sguardo del traveller sembra capace di svelare la segreta essenza dell'"isola pianeta", dove il mondo è preumano, folle e criptico.

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4 di 5 su 2 recensioni

BellissimoDi B. Arianna-19 luglio 2011

"L'isola pianeta" è un reportage narrativo riuscitissimo, nato dalla penna elegante di Giorgio Manganelli. Ovviamente se vi aspettate di veder descritti per filo e per segno i luoghi visitati dal nostro autore rimarrete delusi. Manganelli riesce a ricreare le atmosfere dei luoghi visitati mediante immagini originali, suggestioni che nascono anche dall'uso virtuoso e consapevole della lingua, che viene assaporata nella sua materialità. Inoltre, il tocco umoristico dell'autore non guasta. Consigliato!

L'isola Di a. marco-14 luglio 2011

La penna, l'estro di Manganelli forse è al suo massimo nel raccontarci le peripezie dei suoi viaggi. Questo e non altro il nucleo su cui si "avvita" il romanzo; il dualismo reale-ideale di matrice platonica, la dicotomia apollineo-dionisiaco nietzschiana, la gnoseologia di Wittgenstein e la gnosi imperfetta di Heidegger nelle angustie del Professor Askenasi, cattolico di passaporto eppure così ominoso nel proprio cognome da potersi definire viandante lungo i sentieri dell'Essere, di diaspora in diaspora sino all'abbraccio panico di quella che agli occhi del mondo altro non può essere stimata che follia seppur lucidamente, "metodicamente" (come ricorre nel testo) perseguita dal protagonista.