Trama L' amuleto di Samarcanda. Trilogia di Bartimeus vol.1
Il millenario jinn Bartimaeus, il demone che costruì le mura di Uruk, Karnak e Praga, che parlò con re Salomone, che cavalcò per le praterie con i padri dei bisonti, viene improvvisamente richiamato dal mondo degli spiriti ed evocato a Londra. Una Londra tetra e cupa dove la magia consiste in un'unica capacità: quella di evocare e asservire demoni, i quali, loro malgrado, obbediranno a ogni ordine del mago che li tiene in suo potere. Bartimaeus deve compiere una missione difficilissima: rubare l'Amuleto di Samarcanda al temibile e ambizioso Simon Lovelace...
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Recensioni degli utenti
Genere fantasy-25 maggio 2012
Dopo Harry Potter il primo fantasy interessante! Vero, qualcosa potrebbe farci credere in un semi-plagio (si cita un basilisco, troviamo molti incantesimi e oggetti magici più o meno già visti) ma non bisogna farsi ingannare! Bartimeus, demone secolare egocentrico e esilarante fa la differenza, soprattutto con le sue divertenti note a pie' di pagina e il ritmo avvincnete delle vicissitudini in cui ci fa compagnia.
L'inizio di qualcosa di grande-27 settembre 2011
Primo volume della Trilogia di Bartimeus. La traduzione si dimostra eccezzionale, scorre in maniera sublime, rendendo la lettura fresca e frizzante. Simpatico lo stile con cui Stroud racconta, un invenzione che rende ancora più accattivante la lettura. Oltre a questi artifici stilistici però è la storia a farne da padrona: una trama avvincente che unisce magia a goccie di spionaggio. Una calamita per gli amanti del fantasy ma non solo in quanto questo libro non può essere semplicemente catalogato come fantasy. Insomma, qualcosa di grande nasce con questo libro.
Riuscito mix tra fantasy e spionaggio-12 luglio 2011
Primo libro di quella che è conosciuta come la Trilogia di Bartimeus. Ad intrecciarsi nel racconto sono le vite di due personaggi estremamente diversi fra loro: Bartimeus, un jiin molto antico con la battuta sempre pronta, e Nathaniel, ragazzino londinese con l'aspirazione (e l'ansia) di diventare mago. Non bisogna lasciarsi trarre in inganno: non si tratta di un libro scritto sotto l'influenza dell'era di Harry Potter ma di un libro che parla di maghi e magie in modo alquanto diverso rispetto al solito. I maghi del mondo di Nathaniel sono corrotti, votati ai propri personali interessi e disprezzanti della gente senza poteri magici (definiti comuni) . Sembra quasi di trovarsi in una Francia pre-rivoluzione con la nobiltà (i maghi) e il popolo (i comuni) . Inoltre, se da un lato i maghi evitano i comuni nell'ottica dell'inutilità ai loro fini personali, altro discorso riguarda quello degli spiriti, assoggettati al loro volere a vario scopo. Di fatto gli spiriti costituiscono la classe degli schiavi, una classe pericolosa però in quanto è come se ad essere resi schiavi fossero stati gli spartani di Leonida. La storia narrata nel libro ha a tratti la natura di un racconto fantasy, con maghi e spiriti, in altri momenti quella del libro di spionaggio, con intrighi fuori e dentro dai palazzi del potere. Nella storia i comuni hanno un ruolo di contorno, citati per la presenza della Resistenza, gruppo di persone che mirano a rovesciare la tirannia dei maghi. In definitiva un libro sui maghi diverso da quelli a cui ci hanno abituati negli ultimi anni. La storia però racconta dell'amicizia che può nascere, magari in maniera forzata all'inizio, tra due personalità molto diverse fra loro, che però sapranno nel corso degli eventi fare fronte comune nelle avventure che dovranno affrontare.
Sorpresa-9 febbraio 2011
Ambientato nella "vecchia" Londra, un giovane mago e il suo irriverente Jinn sono i protagonisti ideali per un bel fantasy per nulla scontato! Sicuramente cattura l'attenzione e si vuol leggere l'intera trilogia.
Una storia originale -5 dicembre 2010
Jonathan Stroud non scrive la solita storia di maghi buoni, maghi cattivi, spiriti e demonietti. Una storia originale, spiritosa e ricca di inziativa. Uno stravolgimento della trama tradizionale che va tutto a vantaggio della storia. Credo che valga la pena di leggere la storia dell'aspirante mago Nathaniel e dello Jinn che lui asservisce ai suoi ordini, il potente Bartimeus.
L'amuleto di Samarcanda-6 novembre 2010
Romanzo scorrevole, ben scritto, semplice (ma non semplicistico, banale o scontato) e soprattutto ironico. La trama cattura l’attenzione e non fa staccare gli occhi dalle pagine, fino alla fine. Il jinn Bartimeus, inoltre, è irriverente, sardonico, altezzoso, beffardo… Insomma, adorabile! Un fantasy non classico, ma innovativo e piacevolissimo come lettura d’evasione.