Dire quasi la stessa cosa. Esperienze di traduzione di Umberto Eco edito da Bompiani

Dire quasi la stessa cosa. Esperienze di traduzione

Editore:

Bompiani

Data di Pubblicazione:
9 aprile 2003
EAN:

9788845253973

ISBN:

884525397X

Pagine:
395
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Descrizione Dire quasi la stessa cosa. Esperienze di traduzione

Il libro nasce da una serie di conferenze e seminari sulla traduzione tenuti da Umberto Eco a Toronto, a Oxford e all'Università di Bologna negli ultimi anni e dell'intervento orale cerca di mantenere il tono di conversazione. I testi si propongono di agitare problemi teorici partendo da esperienze pratiche, quelle che l'autore ha fatto nel corso degli anni come correttore di traduzioni altrui, come traduttore in proprio e come autore tradotto che ha collaborato con i propri traduttori.

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4 di 5 su 2 recensioni

Utile e curiosoDi R. Laura-25 marzo 2012

Studio lingue e questo libro mi è stato molto utile per sostenere un paio di esami in cui era richiesta la traduzione di alcuni brani. Umberto Eco è eccezionale, sia che si cimenti nella scrittura di romanzi, sia che si dedichi alla composizione di saggi, come in questo caso, che ha saputo mescolare teoria e pratica in un solo libro. Non solo è utile agli studiosi della materia, ma a mio avviso può essere interessante anche per coloro che vogliono conoscere qualcosa in più sulle lingue e sulla letteratura.

Dire quasi la stessa cosaDi V. Osvaldo-2 ottobre 2010

Il titolo costituisce in qualche modo l'estremo compendio dell'intero saggio: tradurre (vuol dire Umberto Eco) significa appunto "dire quasi la stessa cosa" - non "la stessa cosa", perché nel passaggio da una lingua all'altra due concetti all'apparenza sovrapponibili si caricano sempre di significati difformi: anche un vocabolo semplice e comune può assumere un colore diverso nella lingua d'arrivo, magari perché vi è stato usato da un poeta celebre che l'ha fatto divenire quasi proverbiale. Il testo è di lettura molto piacevole e nient'affatto pesante: l'unico limite è costituito dall'egocentrismo di Eco, che lo porta a ricorrere spesso a testi suoi a mo' d'esempio, e a lasciarsi andare a tipiche sue manie come quella dei lipogrammi. Non è peraltro un manuale tecnico per traduttori, anche se rimane utile a chi voglia cimentarsi nell'attività del tradurre, dato che, piuttosto di profondersi in elenchi di soluuzioni tecniche, affronta direttamente il nocciolo della materia, ossia l'equilibrio, sempre da rinvenire, ma spesso precario, tra la necessità di restare fedeli alla lettera dell'originale (dando per assodato che cosa questa sia), e quella di conservarne in qualche modo i colori e la musicalità, nonché, soprattutto, il tessuto di allusioni, citazioni e sottotesti che perfino in una buona traduzione può andare perduto con facilità. Onde si capisce perché l'autore dia più esempi che dogmi.