Descrizione Io vagabondo. 50 anni di vita con i Nomadi
Quando avevo nove anni il mio eroe non era Tex Willer, ma il maestro della banda di Novi di Modena. Posso dire di aver iniziato a suonare la fisarmonica perché volevo diventare come lui, anche se non potevo certo pensare che avrei trascorso la mia intera vita su un palco. Ho cominciato a esibirmi all'oratorio e alle feste di paese, e in breve tempo sono diventato una sorta di giradischi ambulante: prendevo mille lire a esibizione, a patto che suonassi i successi del momento. Erano gli ultimi mesi del 1959, alla radio mamma ascoltava Domenico Modugno, mentre papà sfogliava le pagine dell'Unità cercando di capire gli oscuri motivi che avevano spinto il segretario generale del Partito comunista dell'Urss, Nikita Kruscev, a incontrare il presidente americano Eisenhower. Io vivevo tutto come una continua scoperta, con le stagioni che si alternavano senza sosta e l'attesa della primavera quando, di nascosto, mi affacciavo per ascoltare l'orchestra della sala da ballo di Novi. Si chiamava Pian delle Stelle e per me aveva lo stesso profumo dei sogni. Poi, una sera di nebbia del gennaio del 1963, in un locale di Trecenta, in provincia di Rovigo, feci la conoscenza di un tipo magro come un chiodo, con un accenno di barba e un paio di occhialoni sul naso. Il suo nome era Augusto.
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Recensioni degli utenti
Nomadi-2 luglio 2013
Beppe Carletti storico leader dei nomadi, ripercorre in 190 pagine, 50 anni di storia dei nomadi, dalla fondazione del gruppo, all'amicizia con augusto daolio, ai primi successi targati Francesco Guccini, al tragico 1992, l'anno più buio della band, in cui perdono la vita Augusto Daolio e Dante Pergreffi, e la rinascita, come la fenice che risorge dalle ceneri, l'arrivo di Danilo Sacco. 35 album, miglia di successi, i viaggi in Tibet. Un libro da leggere tutto in un fiato, aspettando Cesenatico.