Io ti perdono di Elisabetta Bucciarelli edito da Kowalski

Io ti perdono

Editore:

Kowalski

Collana:
Narrativa
Data di Pubblicazione:
1 maggio 2009
EAN:

9788874966882

ISBN:

8874966881

Pagine:
252
Formato:
brossura
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Descrizione Io ti perdono

Risate, voci allegre ai confini di un bosco in montagna: cercano castagne. Un cagnolino scodinzola vicino alla piccola Arianna. Lei lo insegue nel labirinto degli alberi in una corsa malferma fino all'abbraccio di qualcuno. Scomparsa. Richiamata da un sacerdote che la conosce da quando era bambina, l'ispettore Maria Dolores Vergani torna in quel paesino della Val d'Aosta. L'uomo le chiede di aiutare la madre di Arianna in veste di psicologa, professione che non svolge più da tempo. Ma c'è anche dell'altro, che il prete non vuole o non può dire. Una leggenda antica, una richiesta di perdono, un senso di colpa che non trova pace. Intanto a Milano vengono rinvenuti in un'area industriale dismessa i resti di una donna e il collega Pietro Corsari la coinvolge, suo malgrado, in un'indagine ben oltre le mura della città, dove i milanesi sciamano per soddisfare desideri inveterati. In questo momento difficile, Maria Dolores può fidarsi solo di Achille Maria Funi, il suo aiuto, che la segue in missioni oltre la loro stretta competenza e che si rivela questa volta inaspettatamente sensibile e perspicace. L'ispettore Vergani si ritrova a fare i conti con l'amore, quello da cui non si può sfuggire e dal quale si vuole a tutti i costi scappare. E mai come ora Maria Dolores deve ripercorrere il proprio passato - un percorso che la porterà forse a diminuire la distanza di sicurezza fra sé e le persone della sua vita.

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Recensioni degli utenti

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2 di 5 su 2 recensioni

Io ti perdonoDi b. alessio-28 luglio 2011

A non essere perdonata in questo caso e' l'autrice, autore di un giallo scipito e noioso. Ci sono due elementi che mi hanno "freddato": la pedofilia (o la violenza sui bambini, in genere), ed alcuni modi di scrivere, quasi passando dal soggettivo all'onnisciente (che rendono alcune parti del libro pesanti). In fondo un libro pieno di possibilità, ma che a volte non riescono ad emergere, rimanendo invischiate in troppi pensieri ed in momenti di scrittura che a me non piacciono (quel tipo di scrittura che dice e non dice, che ti vuol far sapere che io, autore, so scrivere e so di cosa parlo, ma non ho voglia di dirti tutto e ti lascio un po' sospeso; ma questa sospensione a volte e solo incapacità di portare il narrato alle sue conseguenze).

io ti perdonoDi E. massimo-6 ottobre 2010

Si incista all'avvincente storia principale una volgare questione di meretricio che sporca di pornografia l'intera vicenda. La detective è molto ben tratteggiata, ma non si discosta dallo stereotipo di donna dura e sentimentalmente paralizzata che accomuna le sue colleghe in letteratura (Petra Delicado su tutte). Esasperante l'abuso di punti fermi che paiono separare fra loro le parole a due a due.