Io sono vivo, voi siete morti

"Da adolescente" scrive Emmanuel Carrère nel "Regno" "sono stato un lettore appassionato di Dick e, a differenza della maggior parte delle passioni adolescenziali, questa non si è mai affievolita. Ho riletto a intervalli regolari 'Ubik', 'Le tre stimmate di Palmer Eldritch', 'Un oscuro scrutare', 'Noi marziani,' 'La svastica sul sole'. Consideravo e considero tuttora il loro autore una specie di Dostoevskij della nostra epoca". A trentacinque anni, spinto da questa inesausta passione, Carrère decise di raccontare la vita, vissuta e sognata, di Philip K. Dick. Il risultato fu questo libro, in cui, con un'attenzione chirurgica per il dettaglio e una lucidità mai ottenebrata dalla devozione, Carrère ripercorre le tappe di un'esistenza che è stata un'ininterrotta, sfrenata, deragliante indagine sulla realtà, condotta sotto l'influsso di esperienze trascendentali, abuso di farmaci e di droghe, deliri paranoici, ricoveri in ospedali psichiatrici, crisi mistiche e seduzioni compulsive e riversata in un corpus di quarantaquattro romanzi e oltre un centinaio di racconti (che hanno a loro volta ispirato, più o meno direttamente, una quarantina di film). Con la sua scrittura al tempo stesso semplice e ipnotica, Carrère costruisce una biografia intricata e avvincente quanto lo sarà, vent'anni dopo, quella di Eduard Limonov che è insieme un romanzo di avventure e un nitido affresco delle pericolose visioni di cui Dick fu artefice e vittima. L’autore di Limonov e Il regno, Emanuele Carrere si cimenta nel racconto di un mito reale e immenso come quello di Philip K. Dick. Io sono vivo, voi siete morti è la storia vera di uno scrittore di fantascienza che ha regalato all’umanità capolavori resi immortali dal cinema come Blade Runner o Minority Report. Philip Dick trascriveva le ossessioni contemporanee e le trasformava in inquietanti romanzi futuristici. Nel 1929 Dick nasce e sopravvive alla sorella gemella, morta dopo qualche ora dalla sua nascita. Forse quell’evento lo segna per sempre perché Philip è da subito un bambino particolare, un uomo dall’esistenza tormentata, uno degli scrittori più originali e prolifici del Novecento. Quando ha soli cinque anni i suoi genitori divorziano e Dick si trasferisce a Berkley. Qui avviene la scoperta della musica classica, la passione per le riviste di weird science, sino alla psicoanalisi che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita, insieme all’abuso di psicofarmaci e all’uso di droghe. Carrere racconta tutto: dall’incontro di Philip con la prima moglie Kleo sino al debutto di scrittore di fantascienza, dalle prime ossessioni di vivere una vita parallela alla relazione con la vedova vicina di casa che diventò poi la sua seconda moglie, dalla scoperta dell’I Ching sino alla nascita della figlia Laura. Poi ci sono le notti passate a sfornare romanzi a ritmi infernali grazie alle anfetamine e alla scoperta dell’Lsd, fino all’insorgere in Dick di bizzarre paranoie e al ricovero in una clinica psichiatrica della moglie. Io sono vivo, voi siete morti è un’originale biografia, interessante e pungente dello scrittore francese Carrere e un’analisi della smania di Dick, della sua necessità, assolutamente realistica, di non essere considerato solo un big della fantascienza, ma un vero genio a tutto campo.