Io resterò ancora qui

La prima silloge di Domenico Valenza prende corpo all'interno di un territorio che spazia dalla concretezza del quotidiano all'immaginazione dei ricordi, descrivendo ogni cosa con meticolosa attenzione, soffermandosi anche sul più piccolo particolare. Il suo stile è sperimentale, mutevole, ma mai indeciso: l'autore si muove tra componimenti lunghi e scanditi ritmicamente, così come tra poesie brevi che nascono in virtù di un fluire spontaneo delle parole; ciò che resta costante è la grande comunicatività, il non lasciare mai indifferente il lettore, qualunque sia l'argomento trattato. La raccolta si apre con un intimo svelarsi del giovane autore, che affronta il rapporto con la scrittura, anche nel senso più materiale del termine, con il foglio, con l'inchiostro che gli "colora le mani", ed i pensieri che viaggiano veloci, nella speranza di trovare la frase giusta da ricordare, il verso adatto che colpisca il cuore e si propaghi nell'aria e viva al di là di se stesso. Si pone in attesa, attendendo la venuta dell'ispirazione, affinché lo guidi in questa continuo e spasmodico viaggio.