Io non so chi sei di Giancarlo Pastore edito da Instar Libri

Io non so chi sei

Editore:

Instar Libri

Collana:
In tasca
Data di Pubblicazione:
5 marzo 2012
EAN:

9788846101747

ISBN:

884610174X

Pagine:
217
Formato:
brossura
Argomento:
Racconti
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Trama Io non so chi sei

"Io non so chi sei", nove storie di amore omosessuale. I personaggi di Pastore si muovono tra solitudini (come nel racconto "Filippo", in cui una madre si confronta con il tempo che passa), scelte decisive (succede in "'U piscicani" dove in una nevosa notte natalizia bisogna decidere da che parte stare), lutti (nello straziante e lucidissimo "Ghost whisperer"), storie ironiche e divertenti (come nel caso del racconto "Finocchi"), ipocrisie famigliari (nel racconto "Manca il latte" un uomo è alle prese con la propria identità), ricerca di sé stessi (in "Serpenti" il protagonista cerca in tutti i modi di trovare una risposta a ciò che di risposte non ha bisogno). Ma "Io non so chi sei" è anche un libro che si confronta con la società e i suoi pregiudizi, e lo fa soprattutto con l'ultimo racconto, "Io sono Tommaso"; nel frastuono di denunce urlate, di violenze mediatiche e non, di falsi e veri moralismi, Giancarlo Pastore mantiene l'equilibrio e scende nell'animo mostrando in tutta la sua vulnerabilità e durezza un mondo spesso interpretato per stereotipi.

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4 di 5 su 2 recensioni

Io non so chi seiDi D. Andrea-6 aprile 2011

Gran bel romanzo di formazione, un'opera prima che fa riflettere e ci fa prendere coscienza dei nostri limiti. Anche questa raccolta di racconti di media lunghezza lo conferma. Il tema affrontato, l'occasione per scrivere, è il luogo comune intorno alle tematiche omosessuali: amoresesso, dichiarazione di se agli altri, accettazione di se declinata fino al punto da potersi la domanda se sia una malattia in qualche maniera curabile. Come spesso mi accade quando leggo storie etichettate come "gaylesbo" che da Feltrinelli vengono messe nello scaffale della letteratura arcobaleno, manco fossimo in una riserva indiana, mi chiedo che necessità ci sia di questa separazione che sembra in qualche maniera essere condivisa anche dagli scrittori. Mi spiego. Il tema dell'accetazione di se è un tema comune, non solo legato all'omosessualità. Tutti dobbiamo fare i conti, guardandoci allo specchio, tra quello che siamo e quello che sentiamo (vorremmo) essere. E quando poi il nostro essere è di molto distante dal sentire comune chiunque ha poi la difficoltà di dover comunicare questa "diversità" al mondo, sia esso la famiglia o l'universo più allargato con cui ci si relaziona. Insomma io non ci vedo tutta questa distanza tra i problemi e tra i mondi, tra i sentimenti e le sofferenze e mi chiedo se queste non siano artatamente, almeno in parte, create, nel mondo "letterario" per attrarre di più e meglio l'attenzione del pubblico "sensibile" all'argomento. E' ovvio che questa non è una critica a Pastore, che ripeto è un piacere da leggere anche in questo caso forse un po' più pacato e meno da incubo dei suoi recedenti scritti. Ma insomma perché Pastore non può essere sul medesimo scaffale di... Non so Camilleri?

Io non so chi seiDi g. andrea-5 ottobre 2010

Purtroppo non ho letto Meduse, la prima serie di racconti pubblicata da Pastore: peccato, perché la sua conoscenza renderebbe più chiari alcuni riferimenti metaletterari del racconto Altre meduse. Pastore usa magnificamente la lingua italiana: in ognuno di questi racconti essa si piega in modo diverso a rappresentare differenti realtà, e, pur rifiutando ogni deciso sperimentalismo, di discosta dal parlare quotidiano anche solo con minimi scarti che la rendono sempre molto personale.