Io che miro il tondo
- Editore:
Edizioni Clichy
- Collana:
- Beaubourg
- Data di Pubblicazione:
- 16 maggio 2017
- EAN:
9788867993697
- ISBN:
8867993690
- Pagine:
- 198
- Formato:
- brossura
Trama Io che miro il tondo
Che cos'è questo libro? Un romanzo? Una storia d'amore? La favola dell'amicizia? Un sogno? Senza dubbio una delle cose più anomale e inclassificabili che siano mai state scritte in Italia. Seguendo i suoi idoli Calvino e Céline, uno dei più noti cantautori di sempre mandò nel 1967 il suo scritto a Feltrinelli, che lo accolse sulle prime con scetticismo. All'uscita del volume L'Espresso, parlò di «pessimismo lucido e totale, evocato da uno stile dai tratti céliniani». Con quella che oggi, cinquant'anni dopo, propone finalmente come la «sua» edizione, Don Backy torna sulla sua creatura e definendola nel modo in cui avrebbe voluto farlo allora. Forse soltanto con un pizzico di nostalgia in più.
Recensioni degli utenti
Un Don Backy che non ti aspetteresti!-17 febbraio 2021
Ho letto "Io che miro il Tondo" e sono rimasta folgorata! Mi è piaciuto tutto di questo libro: la trama, i personaggi, il modo di scrivere: tutto è davvero originale ed avanti anni luce. La storia, stravagante e visionaria: il finto galeone dove svariati personaggi pittoreschi partono da Santa Cruz (Santa Croce Sull'Arno) per improbabili o probabili missioni verso luoghi avventurosi ed immaginari. Le serate estive passate in altrettanti variopinti locali, con contorno di pirati, musicisti e malavitosi sui generis. Mi piace tantissimo il suo modo di scrivere: i verbi inventati da lui, ( un po' come fa la mi' mamma, a detta del mio uomo) le parole artefatte... Il suo incedere nel portare avanti l'azione veloce e frizzante. E' uno stile giovanile, visionario e coraggioso, libero e al di fuori di ogni clichè: non si può paragonare a nessuno, perchè nessuno ha mai avuto un'idea così. Questo romanzo pone Don Backy come grande romanziere europeo; noi lo conosciamo prevalentemente come cantante, musicista e compositore, ma vale la pena leggere questo suo libro per entrare davvero in un mondo magico ed incantevole, una storia senza tempo ( a tratti mi ha ricordato le strampalate storie di Pippi Calzelunghe) , dove tuttavia l'autore non rinuncia con il suo fine umorismo mai becero ( come succede a tanti toscani... ) e mai scontato a raggiungere l'animo in profondità. Si percepisce a tratti anche il suo vissuto: tutte le cose che gli succedevano in bene e in male durante quegli anni, splendori ed oscurità che convergono in una continua avventura e in continue emozioni. Il tutto ci pone anche a svariate riflessioni: sulla vita, su un certo mondo dorato e patinato, dove lui è entrato, sugli umani ed i loro imprevedibili comportamenti. Da quanto è bello, penso proprio che me lo rileggerò, non fosse che per ridere di quei termini non-sense che lui adopera, i verbi coniati da lui, i controsensi demenziali e gli incredibili giochi di parole! Una boccata d'aria fresca in mezzo al prevedibile e al consueto. Io non ho trovato "confusione" come hanno espresso alcune recensioni... Anzi mi ci sono trovata da subito in sintonia. Ci si potrebbe fare anche un film in stile Tarantino o meglio ancora in stile Gabriele Mainetti.