Io, Ibra

Un nato ai bordi di periferia che ce l’ha fatta a colpi di pazzie e genialità fino alle ultime vittorie con il Milan. Io Ibra, autobiografia firmata dal campione svedese Zlatan Ibrahimoc e da David Lagercrantz, è un excursus della sua carriera, ricca di aneddoti calcistici e di vita quotidiana. Ibra supera l’infanzia difficile, fatta di povertà e di una madre che lo picchiava, con piccoli furti e tanti calci al pallone dati sotto casa, nel campetto di Rosengard, stupendo tutti con la sua dote innata. Il cammino verso l’Ajax, la Juve, l’Inter e il Barcellona sino allo scudetto e alla Supercoppa italiana vinta con il Milan, sembra lontanissimo, ma questo ragazzo destinato a stupire tutti per i suoi colpi di testa ce la fa e in pochi anni diventa uno dei volti più conosciuti d’Italia e d’Europa. Duecentoventi gol in carriera, 389 pagine di autobiografia in un viaggio verso un sogno, raccontato dallo Zlatan figlio, fratello, padre, calciatore. Tantissimi gli scogli da superare, fuori e dentro il campo, con le testimonianze della sua amicizia per Maxwell e i comici siparietti con Mino Raiola, il difficile rapporto con Guardiola, il rispetto per Capello e il suo amore per Moratti e Mourinho. Ma Ibrahimovic non è solo calcio: il suo successo è stato infatti accompagnato dalla costante famigliare che gli ha permesso di diventare un campione, accompagnandolo nei momenti più difficili. La moglie Melena e i figli Maximilian e Vincent lo hanno reso un vincente, differentemente da tanti suoi colleghi, spersi nel mondo sempre nuovo ma poco costante delle vallette. Ibra però non dimentica le sue origini, la sua città natale e l’infanzia travagliata perché sono quegli anni lì che gli formano il carattere e gli donano l’etichetta di bad boy, spesso utilizzata dalla stampa svedese per sbeffeggiarlo. Ma il ritorno a Malmo il 14 agosto scorso per una trasferta amichevole gli regalerà una gioia diversa: quella della rivincita. In Io Ibra ripercorriamo così le gioie e le sregolatezze di un genio.