Investire in conoscenza. Crescita economica e competenze per il XXI secolo

Carlo Cipolla ha scritto che l'Italia è un paese povero di risorse che fiorisce solo quando è in grado di produrre beni che piacciono al mondo. Da un paio di decenni, troviamo sempre più difficile farlo. Basti un esempio: nel 2013, la produzione di elettrodomestici, un tradizionale punto di forza dell’industria italiana, è stata inferiore di oltre la metà a quella del 2006. Oltre la congiuntura economica molto difficile, restano, numerosi, i nodi irrisolti che frenano il ritorno a una crescita stabile e sostenuta. La crescente e rapida integrazione dei mercati mondiali, l’emergere prepotente di nuovi attori globali hanno colto l’Italia impreparata ad affrontare una nuova situazione, altamente competitiva. La specializzazione produttiva nei settori tradizionali ci ha fatto sentire prima e più di altri paesi la pressione concorrenziale delle economie emergenti. Pesano soprattutto le carenze nella dotazione, qualitativa e quantitativa, di capitale umano. Quali competenze sono necessarie, quali azioni sono da mettere in campo per fronteggiare le sfide del nuovo secolo? In questa nuova edizione che riprende e aggiorna un tema particolarmente caro all’autore, un nuovo capitolo è espressamente dedicato a quel mix di saperi, capacità, atteggiamenti, risorse e pratiche organizzative che costituisce l’indispensabile passaporto per un futuro che è già presente.