L' invenzione della solitudine
- Editore:
Einaudi
- Collana:
- Einaudi tascabili. Scrittori
- Data di Pubblicazione:
- 19 luglio 2005
- EAN:
9788806174897
- ISBN:
8806174894
- Pagine:
- 185
Trama L' invenzione della solitudine
Il libro si compone di due scritti speculari. Il primo, "Il ritratto di un uomo invisibile", è una meditazione sulla scomparsa del padre, scritta qualche settimana dopo la sua morte. "Niente è più terribile che trovarsi faccia a faccia con gli oggetti di un morto. Le cose di per sé sono inerti: assumono significato solo in funzione della vita che ne fa uso", scrive Auster nel passare in rassegna le carte e gli oggetti del padre. Nel secondo "pezzo", "Il libro della memoria", l'autore sposta la sua attenzione dalla sua identità di figlio a quella di padre: riflette sulla condizione solitaria dello scrittore e prova a immaginare quella che sarà fatalmente la separazione dal figlio che cresce.
Inserisci la tua e-mail per essere informato appena il libro sarà disponibile
Recensioni degli utenti
Bellissimo ma per metà-26 marzo 2018
Il libro è diviso in due parti: la prima in cui affronta la morte del padre e la seconda in cui si focalizza molto sul rapporto padre e figlio. La prima parte è sconvolgente: ti fa vibrare l'anima. Purtroppo però la seconda parte non mi è proprio piaciuta: si segue il flusso di coscienza di Auster ma con fatica... Non sempre sono chiari i suoi ragionamenti e le sue congetture. Ma comunque lo consiglio perché la prima parte vale assolutamente la pena!
Riflessioni intime-1 maggio 2012
Un libro degli anni ottanta, quasi un'opera prima in prosa, ritengo. Né romanzo né racconti: note autobiografiche, memoriali, riflessioni, in un continuo rapporto tra vita e letteratura. A tratti diseguale, ma pieno di argomenti interessanti. Mi è piaciuta molto tutta la parte dei legami con il figlio bambino, e la originale rilettura del nostro "Pinocchio".
Un pò algido-10 agosto 2011
Primo libro letto di Auster e... Mi ha incuriosito. Per tale motivo ho continuato a seguirlo. Diverso dal solito Auster, più intenso, forse, ma anche diseguale. Si compone di due sottoromanzi, il primo sulla morte e, anche, sulla vita del padre, il secondo sulla vita in generale che, sia pur scitto in maniera impeccabile diventa, alla fine un pò stucchevole. Interessante, comunque.
Un viaggio nell'anima-6 agosto 2011
Scrivere non è più un atto di libera scelta per me, è una questione di sopravvivenza, scrive Paul Auster in uno dei suoi libri e 'L'invenzione della solitudine' nè è un ottimo esempio. Nel primo libro assistiamo a un intensa confessione, quasi fossimo sul lettino del migliore degli pscicoanalisti a raccontare la storia della nostra vita. E' così che Auster ci introduce la sua, in un labirinto di lacrime mai piante, emozioni tradite, ma non sussurrate. La perdita di una persona cara è l'elemento scatenante, che da il via a una serie di riflessioni sulla vita che potrebbero benissimo essere quelle di ognuno di noi. Il secondo libro, come esplicitato già dal titolo, parla di solitudine sia essa interiore o sociale, repressa o manifestata attraverso la sua stessa opera. In questo libro Auster arriva davvero all'anima dell'individuo, quella più profonda e nasconta, quella che nessuno mostra mai nemmeno a se stesso. Un capolavoro della letterautra americana, un viaggio nel cuore e nell'anima di un uomo, che ha ancora tanto da dire.
L'invenzione della solitudine-3 aprile 2011
Lo consiglio a persone che amano leggere in solitudine. Il romanzo è composto da 2 racconti: in uno Auster ci parla dell'elaborazione del lutto per la morte di suo padre (la scrittura è stata catartica in questo), nel secondo ci sono tanti brani legati a momenti della sua vita, frammenti di ricordi. Il primo racconto è totalmente autobiografico e viene ricostruita la storia della famiglia Auster, emigrata dall'Austria negli Usa e delle difficoltà legate all'adattamento in una terra con diverse tradizioni e cultura. Molto toccante la ricostruzione della figura paterna. Il secondo racconto sembra la raccolta di diverse parti del suo diario. L'ho trovato interessante perché sono affascinata dalla scrittura di Auster e anche dalla descrizione della sua vita giovanile, devo però riconoscere che spesso non c'è legame tra un ricordo e l'altro; è come se non ci fosse un vero filo conduttore, oltre alla voglia di raccontare di sé!
L'invenzione della solitudine-27 ottobre 2010
Memoir molto toccante. Solo dopo la morte del padre l'autore si rende conto di non averlo mai realmente conosciuto; il ritrovamento di una fotografia porta a galla un mistero sepolto nel passato dal quale Auster prenderà spunto per indagare sulla figura del padre e sul suo rapporto con lui.