Descrizione All'insegna di Terranova
«“Potete sedervi...”». «“No, grazie!” disse la donna che, tra i due, era decisamente la più nervosa: “Sarà una cosa rapida...”». «Maigret poteva vederla in faccia, illuminata dalla luce violenta di una lampada. Non ebbe bisogno di osservarla a lungo per classificarla. Del resto, gli era bastata la foto, benché si vedesse solo il busto...». «Una bella ragazza, nell’accezione popolare del termine. Una ragazza dalle forme appetitose, con denti sani, un sorriso allettante e lo sguardo sempre acceso». «Più esattamente una bella troietta, provocante, avida di piaceri, sempre pronta a dare scandalo o a scoppiare a ridere in modo sguaiato».
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All'insegna di Terranova-27 settembre 2011
A Maigret ci si affeziona proprio per alcuni lati del suo carattere che rimangono immutabili, ci sono casi, persone che incontra che risvegliano in lui ricordi, attivano risonanze nella sua mente: quei casi li vive in modo particolare, spesso isolandosi dal mondo, oppure scappando via, come accade alla fine di questo romanzo, ambientato ancora una volta sulle sponde dell'Atlantico. Il capitano di un peschereccio muore, forse suicida. I sospetti cadono sul giovane telegrafista del peschereccio, che di fatto era solo stato testimone della morte incidentale del giovane mozzo della nave: aveva scoperto che il capitano teneva una donna in cabina, lo voleva ricattare e in una collutazione cade battendo la testa. Il padre del ragazzo ucciderà il capitano. Intorno, storie di umanità alla Simenon: la donna del capitano, una prostituta che insegue in fondo il sogno di un amore; la fidanzata del telegrafista, una brava ragazza della provincia francese...