L' inganno della seduzione di Marina Di Guardo edito da Nulla Die
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L' inganno della seduzione

Editore:

Nulla Die

Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2012
EAN:

9788897364283

ISBN:

8897364284

Pagine:
234
Formato:
brossura
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Trama L' inganno della seduzione

La solita mattina umida e nebbiosa. La stazione affollata di pendolari, il treno sporco e fatiscente, la corsa per un posto a sedere. Tutto come da copione. Ma per Giorgia quel giorno sarà diverso da tutti gli altri. Conoscerà, in circostanze drammatiche, Angelo, un trans gender siciliano, lontano da lei anni luce ma inaspettatamente simile per vissuto e attitudini. L'incontro cambierà entrambi: faccia a faccia, come davanti a uno specchio, saranno costretti a fare i conti con le comuni nevrosi. Prima fra tutte la compulsiva necessità a sedurre, foriera di illusioni e fallimenti. Insieme, dopo dolorose scoperte e celati ricordi, raggiungeranno una maggiore consapevolezza di se stessi e dei propri autentici bisogni. Fino all'inaspettato epilogo che cambierà per sempre le loro scelte di vita.

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1 di 5 su 1 recensione

L'inganno della seduzione o l'inganno...Di C. Marco-2 aprile 2012

Vorrei poter esprimere anche qui ciò che penso sulla nuova uscita di un "libro" in cui l'autrice, senza alcuna conoscenza in merito al Transgnderismo eo al Transessualismo, ha deciso di romanzare la storia di una persona transgender. Che azzardo Signora Marina Di Guardo, mi scusi se mi permetto! Ecco, come generare ulteriore confusone su di una realtà ancora oggi non compresa appieno! Intanto credo che una "scrittrice" che parta scrivendo "UN transgender", riferendosi ad una persona xy (biologicamente maschio) , sebbene per continuità (così ha deciso l'autrice... Che non sa minimamente cosa significa vivere sulla propria pelle tale condizione) abbia deciso di farsi chiamare "Angelo" (anche se di fatto porta abiti ed ha atteggiamenti femminili rispetto a quello che poi è il suo genere di appartenenza) , beh, a mio avviso stia già partendo con il piede sbagliato! Al massimo si tratta di unA transgender: già questa cosa credo la dica molto lunga! Quando parliamo di Transessualismo eo di Transgenderismo, parliamo di realtà troppo delicate e ancora oggi stigmatizzate, per questo motivo andrebbero prese con le adeguate pinze. Mai come negli ultimi tempi si è parlato così tanto di Transessualismo eo di Transgenderismo, peccato che non sempre se ne parli nella maniera più consona. Ecco, ho la netta sensazione che spesso tali condizioni vengano un pò strumentalizzate per i propri scopicome si suol dire: per riempire il proprio portafoglio! In ogni caso, non si può parlare65279; di certi argomenti senza nemmeno avere le basi per poterlo fare! Parlo da persona transessuale, che vive sulla propria pelle ciò65279; che, ahimè, molti raccontano per sentito dire! Proprio perchè si sta parlando di una condizione ancora oggi profondamente stigmatizzata, sono sempre più convinto che non sia ancora arrivato il momento giusto per poterla romanzare; come dire: cercare di battere su di un dente che ancora duole, beh, non mi sembra proprio una azione così intelligente. Inizialmente ammetto che non avevo approfondito la lettura, ma quando poi l'ho fatto mi sono arrabbiato come non mai (e chi mi conosce sa quanto sia difficile farmi arrabbiare) . Sono arrivato all'ottava pagina e non ci potevo credere. Senza girarci troppo attorno, ecco il pezzo sul quale mi vorrei soffermare: "Non riesce a capire, di primo acchito, se è un uomo o una donna. Un leggero trucco sul viso la inganna, al primo sguardo. Poi, dopo un osservazione più attenta, nota altri particolari come la presenza del pomo d'Adamo, l'insolita grandezza delle mani curatissime e i lineamenti piuttosto marcati. Non le sfuggono gli occhi, di un azzurro intenso e poco comune, grandi e allungati. La bocca, truccata discretamente con del lucidalabbra, è carnosa ed evidente. I capelli, neri e lucidissimi, arrivano fino alle spalle. L'abbigliamento, semplice e casual, è costituito da una camicia bianca e un jeans sbiadito. "Il solito trans in trasferta a Milano dalla provincia - riflette - in cerca di clienti e di fortuna. " Bene, non aggiungo altro perchè "quel uomo-donna" (nel pezzo successivo) basta e avanza per farvi capire che la persona che sta scrivendo non sa nulla (ma proprio nulla) di Transessualismo eo Transgenderismo. Io dico: ci sono così tanti personaggi e contesti di fantasia sui quali costruire e plasmare delle storie ma, porca miseria, perchè usare proprio la figura di una persona trans che, grazie alla nostra società, ha già un bel fardello sulle spalle da portare avanti tra pregiudizi e luoghi comuni? Poi che tristezza, sempre LA SOLITA MORBOSA CURIOSIT: "E' UOMO O DONNA? "