L' infinito tra parentesi. Storia sentimentale della scienza da Omero a Borges
- Editore:
Rizzoli
- Collana:
- Saggi italiani
- Data di Pubblicazione:
- 17 marzo 2016
- EAN:
9788817086950
- ISBN:
8817086959
- Pagine:
- 247
- Formato:
- rilegato
- Argomento:
- Scienze: opere divulgative
Descrizione L' infinito tra parentesi. Storia sentimentale della scienza da Omero a Borges
Ben prima dell'invenzione del microreticolo metallico, Efesto nell'"Odissea" forgiava "catene impossibili da frangere, sottili come fili di ragnatela", catene che "nessuno avrebbe potuto notare, neppure un dio, tanto erano ingannevoli". Ben prima degli studi di Maxwell sul tempo di rilassamento dei liquidi, Lucrezio intuì che molecole di lunghezza differente scorrono con tempi differenti. Anche Gozzano, in una delle sue poesie più belle, descrive con precisione l'imprevedibilità di una crepa, oltre che la viltà di un giovane pattinatore di fronte a una donna innamorata. E questo molto prima che i matematici dimostrassero - anche attraverso il Gioco della vita l'impossibilità assoluta di predire l'evoluzione di alcuni sistemi. "Ahimè, non mai due volte configua il tempo in egual modo i grani!" scrive Montale: non è forse questa l'entropia? E Borges sa - forse meglio dei neuroscienziati - che "aver saputo e aver dimenticato il latino è un possesso, perché l'oblio è una delle forme della memoria." La poesia arriva prima? Forse. D'altra parte, però, il linguaggio degli scienziati è fatto spesso di analogie, esattamente come quello dei poeti. La poesia e la scienza, ci spiega l'autore vagabondando tra un secolo e l'altro, non sono opposte, non lo erano alle origini e non lo sono oggi, che si concepiscono entrambe come tensione alla conoscenza del mistero del reale. Galileo Galilei era un grande scienziato, ma anche un grande letterato. E Marco Malvaldi lo sa per questo offre al lettore un excursus meraviglioso con L'infinito tra parentesi. Storia della scienza da Omero a Borges. Poesia, romanzo e scienza si intersecano da sempre nella storia dell'uomo e se adesso le consideriamo due cose in opposizione una volta non lo erano, anzi si sostenevano una con l'altra. Malvaldi, in uno stile estraneo al suo, ma non per questo meno convincente e incalzante, ci dimostra che potrebbe essere ancora così, ma che l'ottusità dei due mondi le spinge lontano, in repulsione una all'altra, senza rendersi conto che scienza e letteratura cercano di indagare entrambe la stessa medesima cosa: il mistero della vita e dell'esistenza. Lo scrittore Malvaldi ci conduce così in un cammino nella storia che ci trascina sino ad Omero per arrivare a Gozzano. Cita Dante che parlava di “Amore che move 'l sole e l'altre stelle” e ci porta fino al William Blake delle tempeste. L'infinito tra parentesi. Storia della scienza da Omero a Borges ci costringe a riflettere e ci porta a considerare veramente scienza e letteratura come un unico filone di ricerca, anche perché l'autore percorre un cammino al contrario, andando ad indagare nel viaggio degli scienziati che si muovono spesso e si esprimono attraverso metafore letterarie. In questo amore e tensione verso l'assoluto, Marco Malvaldi fa abbracciare le due discipline, le interseca e le fa apparire nella loro meraviglia e unicità.