Un' infanzia africana di Stefanie Zweig edito da Tropea
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Un' infanzia africana

Editore:

Tropea

Collana:
Le gaggie
Traduttore:
Cravero R.
Data di Pubblicazione:
ottobre 2004
EAN:

9788843804856

ISBN:

8843804855

Pagine:
336
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Trama Un' infanzia africana

Nel 1938, l'avvocato Walter Redlich emigra in Kenya con la sua famiglia: da anni gli viene impedito di esercitare la professione in Germania perché ebreo. Ben presto dovranno scontrarsi con la dura realtà dell'esilio africano: mancano le comodità della vita europea e i coloni inglesi sono ostili nei loro confronti. Ma fin dal suo arrivo la piccola Regina vive l'esperienza africana come un'avventura fantastica: grazie all'amicizia con Owuor, servitore personale della famiglia, prende confidenza con l'ambiente naturale ancora incontaminato e impara i rudimenti dell'idioma indigeno. Al termine della guerra l'incantesimo si spezza e Regina farà ritorno in Germania al seguito del padre.Quando Regina Redlich arriva in Kenya con i genitori ha solo cinque anni. È una bambina timida e insicura, abituata a una quotidianità di frasi sussurrate e di angosce represse, come quella di tante famiglie ebree nella Germania di Hitler. Nel 1938, dopo l'entrata in vigore delle leggi razziali, i Redlich decidono di emigrare e con l'aiuto della comunità ebraica di Nairobi si stabiliscono in una fattoria sperduta nell'entroterra dell'Africa Orientale, colonia britannica. Mentre una radio gracchiante trasmette notizie sempre più allarmanti dall'inferno tedesco, Walter e Jettel Redlich faticano a rassegnarsi all'esilio: lui rimpiange la carriera di avvocato, lei le comodità della vita borghese. La piccola Regina, invece, in Africa sembra sbocciare. Di fronte a una natura generosa e possente come il dio Mungo che la governa, la bambina si inebria della vastità degli spazi e di una libertà mai conosciuta. Impara con facilità la lingua di Owour, il gigante buono che lavora alla farm, si entusiasma per i riti e le leggende degli indigenim che accoglie con spontaneità nel suo immaginario infantile. L'isolamento non le fa paura, e neppure le lunghe ore di caldo soffocante, che trascorre tra le braccia della dolce aja – la tata – all'ombra di un albero. I suoi compagni di gioco sono il cane Rummler e il cerbiattoSaura.Quando l'Inghilterra dichiara guerra a Hitler, per Reginaè la fine dell'idillio. I tedeschi presenti nel paese sono bollati come enemy aliens e trattati con sospetto, o persino con ostilità. Anche Regina impara a conoscere il significato dell'emarginazione quando comincia a frequentareuna boarding school i cui alunni sono in maggioranza inglesi. Ma la bambina ha un mondo immaginario in cui rifugiarsi e un'amica del cuore tedesca con cui si confida e studia tenacemente, in attesa delle sospiratevacanze che la riportano ogni volta alla farm. Nel racconto autobiografico dei suoi sette anni in Kenya, Stefanie Zweig intreccia la nostalgia di tanti emigrati per la patria perduta alla propria nostalgia per quell'infanziaafricana che le ha lasciato un segno indelebile nella memoria. Attraverso la storia di Regina, prima bambina e poi ragazza, l'autrice rivive di quell'esperienza i profumi, i paesaggi, gli incontri, e intona un canto d'amore all'Africa.“Un'infanzia africana ha il fascino di un'intensa descrizione deipersonaggi, degli scenari, delle emozioni, delle nostalgie e delledelusioni. È un libro per tutti quelli che associano la lettura alla vitavissuta.”Frankfurter Neue Presse“La scrittura di Stefanie Zweig è fresca, spontanea.”Süddeutsche Zeitung“Questo libro è tante cose in una: romanzo, documento storico, testimonianzadi vita.”Jüdische Gemeindezeitung“Il fondersi di rabbia e dolore rende queste pagine indimenticabili.”Booklist

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