Incontro in Egitto di Penelope Lively edito da Guanda
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Incontro in Egitto

Editore:

Guanda

Traduttore:
Bona G.
Data di Pubblicazione:
19 maggio 2005
EAN:

9788882466602

ISBN:

8882466604

Pagine:
216
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama Incontro in Egitto

Claudia Hampton, bella, famosa e intrepida corrispondente dall'Egitto durante la Seconda guerra mondiale, e celebrata studiosa di storia negli anni successivi, sta morendo. E decide di raccontare la storia della sua vita, dei suoi amori e delle sue sconfitte: "Ma la cronologia mi irrita. Non c'è cronologia dentro di me. Io sono una miriade di Claudia che si muovono si mescolano e si dividono come scintille di luce sulla superficie dell'acqua". E così i ricordi cominciano a prendere forma in modo apparentemente disordinato, a comporsi in un mosaico di eventi e avvenimenti che coprono quasi un secolo di esistenza, dagli anni della sua infanzia, il primo dopoguerra, fino all'attualità dei nostri giorni.

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4 di 5 su 1 recensione

Incontro in EgittoDi a. pietro-4 agosto 2011

Parte bene, con le descrizioni fantastiche della città del Cairo. Il rimuginare delle parole della Claudia morente sembrava non portasse a niente, se non ad un difficile snocciolarsi nella spirale del tempo. Ma ho avuto fiducia, ed alla fine ne esce a tutto tondo la figura di una persona che ha vissuto il suo tempo, con i suoi alti e bassi, capendo alcune cose di chi le stava intorno, ma altre non riuscendone ad avvicinarsi (una tra tutte, il rapporto con la figlia Lisa) . Bella e dolente ogni oltre dire il suo amore per Tom. Bello e dolente nel corso degli anni il suo amore per Jasper. Strano ed ambiguo il suo rapporto con il fratello Gordon, sempre sul filo tra lecito e non. In fondo Claudia è una di noi, che riguardando i suoi anni ha voglia di metterli lì, non in fila, ma facendone (con un'immagine che mi è piaciuta che mai) una storia generale del mondo. Dove in fondo noi siamo il mondo e questa è la nostra storia, che si intreccia con gli anemoni, con le conchiglie preistoriche, con le bombe e con le persone che abbiamo incontrato nel tempo. Pi si ritorna lì, a questo fulmine scoppiato nel deserto. Senza ragione, senza motivo. Ma fulmine che bello e caldo sarà, e per sempre. Impagabile, l'artificio di fare e rifare le stesse scene a volte dalla parte di Claudia, a volte da chi le sta intorno. Sapendolo usare, ne esce fuori un ritratto ben più efficace di migliaia di parole. Ma lasciatemi finire ancora pensando al Cairo, a Zamalek, a Luxor, al Nilo, al colore dell'acqua e della sabbia, al suo sole, al caffè della libertà, al fumo nel suq, e via e via. Sono pronto a ripartire (andando sempre, come dice l'accademico di Francia Orsenna, di cui prima o poi parlerò).