Gli immigrati e l'America. Tra il vecchio mondo e il nuovo di William I. Thomas edito da Donzelli

Gli immigrati e l'America. Tra il vecchio mondo e il nuovo

Editore:

Donzelli

Collana:
Biblioteca
A cura di:
R. Rauty
Traduttore:
Dominijanni C.
Data di Pubblicazione:
1997
EAN:

9788879893565

ISBN:

8879893564

Pagine:
278
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Descrizione Gli immigrati e l'America. Tra il vecchio mondo e il nuovo

"Non è possibile che gli immigrati rimangano per sempre in gruppi separati. [...] Se offriamo loro un ambiente favorevole, se ne tolleriamo le specificità nella fase dell'adattamento, se lasciamo loro la libertà di connettere le vecchie esperienze con le nuove, allora sarà possibile accelerare la loro assimilazione".(William Thomas).1921: mentre le frontiere statunitensi chiudono progressivamente all'immigrazione transoceanica e al sogno americano di migliaia di individui, William Thomas, una delle personalità di maggiore spicco della ricerca sociologica nella Chicago di inizio del secolo, conduce un'analisi dell'insediamento degli immigrati nella società americana destinata a rimanere un modello insuperato dell'indagine sociale.Il fenomeno che Thomas ha di fronte è imponente. Una massa enorme di immigrati che provengono essenzialmente dal Sud e dall'Est d'Europa: italiani, polacchi, ebrei, russi. Di fronte ai processi di demoralizzazione e disorganizzazione sociale conseguenti al loro tumultuoso aggregarsi, Thomas tende a cogliere le contraddizioni culturali ma anche e soprattutto la ricchezza potenziale di quei popoli e delle loro immigrazioni. La raccolta di documenti, lettere, storie di vita, racconti, circolari di associazioni, testimonianze, mostra la complessità dei processi attraverso i quali i vecchi mondi si trapiantano nel nuovo. La convinzione da cui Thomas muove è che l'oblio e la rimozione degli elementi che costituivano il paesaggio mentale e affettivo degli immigrati possano incidere sul processo di assimilazione e sulla dinamica della riorganizzazione sociale in maniera non già positiva, ma al contrario negativa.Quelle radici, dunque, non devono essere cancellate: devono piuttosto essere positivamente prolungate e ritradotte; soprattutto nella prima fase del nuovo insediamento, le singole associazioni nazionali e la stampa svolgono un ruolo fondamentale, e garantiscono la coesistenza del linguaggio d'origine a fianco di quello nuovo. Più che una barriera rispetto al nuovo, ogni richiamo alla cultura d'origine deve essere considerato come un contributo efficace, non solo per il futuro del singolo individuo o del gruppo, ma per quello dell'intero paese d'arrivo. Storia e memoria dei popoli sono così destinate a saldarsi con il presente, entrando in una relazione feconda e interagendo con la realtà del popolo nativo statunitense, in una nuova, ampia e partecipata concezione della democrazia.

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