Descrizione L' identità. Diritti fondamentali fra Corti europee e Pubblica amministrazione
"Uno strano progetto di legge si aggira per l'Europa. Un progetto che vuole trasformare ogni cosa in beni negoziabili, ogni diritto in una banconota. Passando per il licenziamento di due milioni di dipendenti pubblici, l'eliminazione del catasto, lo svuotamento di competenze degli uffici. Niente di nuovo, si potrebbe dire cinicamente. Se non fosse che tutto questo oggi avviene con la benedizione della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, dedita alla resezione chirurgica della categoria stessa dei diritti indisponibili, dei diritti in genere, per renderli monetizzabili, concorrenziali e liberamente circolanti, sotto la giustificazione di aumentare la libertà individuale". Lo afferma Giancarlo Caselli nell'introduzione a questo libro, avvertendo che in tutto questo mercato rischiamo di smarrire il senso dell'importanza dei diritti fondamentali. Pensato come barriera al facile populismo del dopo Brexit; nutrito dal confronto e dal dialogo con giuristi, economisti, storici, filosofi, rappresentanti delle forze dell'ordine e giornalisti, il libro di Fracanzani ci propone una serie di coppie concettuali apparentemente antitetiche. Dal loro confronto si dissolvono gli apparenti diritti fondamentali ed emergono importanti temi su cui riflettere se si vuole recuperare la vera anima del progetto Europa.
Recensioni degli utenti
Non solo per operatori di diritto.-15 febbraio 2017
Si tratta di una lettura della realtà lucida e per certi versi spietata, che coniuga perfettamente visione filosofica e analisi giuridica. I primi capitoli sono sferzanti e quasi profetici. Le conclusioni consentono di intravvedere la via: la difesa dell'identità come valore supremo. Serve ancora il diritto? O è di ostacolo all'economia? Il particolarismo giuridico dei singoli Stati pregiudica ed inibisce il mercato globale? Meglio accertare la verità in un processo o costruire convenzionalmente un accordo che definisca le posizioni di ciascuno? Conviene ancora procurarsi un titolo di studio? O è meglio avere una buona assicurazione professionale? Cos'è un migrante? Che diritti ha lo straniero? Perché si vuol privatizzare? Quanto costa un diritto? Si possono comprare anche quelli fondamentali? Da dove viene il cibo che mangiamo? Dove vien fatta la merce Made in Italy? Molte delle cose che si leggono sui giornali in quest'ultimo biennio si disvelano collegate da un tratto unitario, l'architrave di questo libro: cè una saldatura (inaspettata? ) fra Corte Europe dei Diritti dell'Uomo, Direzione Generale V (Competition) della UE e sistema costituzionale Nord Americano, propiziata da una comune matrice dal pensiero di Locke. Cos'è la vita senza libertà? E cosa la libertà senza la proprietà dei beni atti a goderla? Vita, libertà e proprietà sono posti in una doppia equivalenza: la mia vita (libera) sta nella libertà di decidere se andare al pub o coltivare il campo. Nel prodotto del campo, nel frutto dell'attività lavorativa c'è non solo la mia proprietà, ma anche la mia libertà, la scelta di come passare il mio tempo e, quindi, la mia vita. L'iperbole è che un attentato alla proprietà è un attentato (mediato) alla vita: il furto è un omicidio a rate. Come posso disporre della mia proprietà, così posso disporre del mio tempo, della mia libertà della mia vita. Ogni bene e negoziabile, ogni bene, prestazione, promessa, libertà, vita è quantificabile, numerabile, fungibile, monetizzabile. È solo questione di mettersi d'accordo, cioè l'incontro di due volontà libere, presunte libere ed eguali. Quest'accordo si ha nel mercato, dove l'incontro insindacabile, perché libero- di domanda ed offerta esplica la vita e la libertà di ciascuno. È il luogo dell'incontro di domanda ed offerta, del qui ed ora, del possibile più che del lecito (che perde così di significato e si appiattisce sul primo) . Si tratta allora di impedire le perdite ed indennizzare i sinistri. Niente più vinti e vincitori in giudizio, meglio dei contraenti che si mettono daccordo, su di un prezzo che è per definizione giusto, in quanto incontro di domanda ed offerta. Buone assicurazioni per affidare un lavoro ad un professionista, perché se sbaglia non si avrà la prestazione, ma almeno l'indennizzo assicurativo. Si capisce quindi che non ci sono più divieti da osservare o precetti da seguire, ma prezzi da pagare e costi da sostenere. E di capisce perché i nostri laureati in ingegneria sono assunti dalle aziende tedesche, perché fuggono i cervelli. Suggestivi ed accattivanti i paragrafi sulle apparenti antitesi fra Diritto-economia, Qualità-quantità, Etica-profitto, Ospitalità-asilo, Verità-convenzionalità, Processo-transazione, Prestazione-indennizzo, Identità-fungibilità. Gli esempi con cui sono resi chiari i concetti più complessi rendono avvincente la lettura, quasi fosse un romanzo (ma, purtroppo, è fin troppo vero).