Hotel del ritorno alla natura di Georges Simenon edito da Adelphi

Hotel del ritorno alla natura

Editore:

Adelphi

Collana:
Gli Adelphi
Traduttore:
Crico G.
Data di Pubblicazione:
12 novembre 2014
EAN:

9788845929496

ISBN:

8845929493

Pagine:
163
Formato:
brossura
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Trama Hotel del ritorno alla natura

"L'eccezionale capacità visionaria di Georges Simenon ha un'ulteriore conferma ... Da più di due secoli viviamo nel mito della natura allo stato puro, "bonaria e rosea", e oggi più che mai crediamo che l'uomo potrebbe difendersi dall'ammorbamento e dagli spettri dell'estinzione se sapesse adeguarsi, appunto, alla natura. Non è così, ammonisce Simenon. La solitudine, il rifiuto del presente, l'utopia robinsoniana, aprono la strada all'autodistruzione: è impossibile recuperare un candore perduto attraverso i millenni". (Giulio Nascimbeni)

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3 di 5 su 1 recensione

Hotel del ritorno alla naturaDi T. Elisa-27 maggio 2011

Un Simenon decisamente particolare per questo libro risalente ai primi anni 40. Abbondano i misantropi nei romanzi di Simenon, ma questo professor Mller sta un gradino sopra la media, è proprio un tanghero. Ha deciso di ritornare alla stato di natura su un'isola delle Galapagos; prima di lasciare la Germania si è fatto togliere tutti i denti, in caso gli venisse la tentazione di mangiar carne, ed è intento a stendere l'opera della sua vita, in cui conta di ricostruire la catena che unisce i diversi mondi: fisico, psicologico, psichico e religioso (Per inciso: psicologico e psichico? Boh) . Lo accompagna una donna che lo idolatra e ha lasciato il marito per accudirlo; lui la ricompensa non rivolgendole la parola per intere giornate. Insomma, Mller non è propriamente un simpaticone, ma non si può evitare di parteggiare per lui quando l'isola viene invasa da un piccolo gruppo di presunti ricchi, sedicenti nobili, portatori di vaghi piani imprenditoriali per il futuro, ma in compenso, nel presente, di una concreta capacità eversiva. Comincia allora un conflitto destinato a diventare sempre più esplicito, la cui prima (certo non ultima) vittima sarà un asino, e che troverà il sua apice quando comincerà a scarseggiare l'acqua. Ideali, valori, stili di vita, ossessioni erotiche, rispetto per l'ambiente e per le regole della convivenza civile: tutto negli invasori ricorda il Popolo delle Libertà. Forse Simenon ha previsto Briatore, Sallusti e la Santanché? Possiamo solo augurarci che simili incubi gli siano stati risparmiati. A noi che li viviamo ogni giorno possiamo invece augurare un finale migliore di quello, poco comprensibile e privo di speranza, del libro.