Hiroshima e il nostro senso morale. Analisi di una decisione drammatica di Paolo Agnoli edito da Guerini e Associati
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Hiroshima e il nostro senso morale. Analisi di una decisione drammatica

Data di Pubblicazione:
7 febbraio 2013
EAN:

9788862504690

ISBN:

8862504691

Pagine:
262
Formato:
brossura
Argomenti:
Storia del 20. Secolo dal 1900 al 2000, Armi nucleari
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Descrizione Hiroshima e il nostro senso morale. Analisi di una decisione drammatica

Il bombardamento delle città di Hiroshima e Nagasaki rimane probabilmente l'evento più controverso di tutta la storia contemporanea, sul quale ancora oggi non è facile intavolare un dibattito laico e razionale, prevalendo il carattere emotivo e ideologico delle valutazioni negative sulle decisioni che lo resero possibile. L'autore, partendo da un punto di vista pragmatico e non dogmatico, analizza il contesto e le circostanze in cui si trovarono a operare coloro che presero tali decisioni. In particolare, mostra come la corsa planetaria al nucleare militare sia cominciata ben prima del Progetto Manhattan e offre un resoconto degli ultimi atti della Seconda guerra mondiale rivelando episodi probabilmente ignoti alla maggior parte dei lettori, alcuni dei quali portati alla luce soltanto di recente e di fronte ai quali è difficile cavarsela con astratti 'pronunciamenti morali'.

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5 di 5 su 2 recensioni

E ritrovarsi a... pensareDi T. Maria Laura-21 febbraio 2013

Incuriosita dal titolo, forse perchè sono un'ammiratrice ed una lettrice assidua di Haruki Murakami, e perché come quest'ultimo sono una maratoneta, ho letto questo libro per cercare di capire come il Giappone si era ritrovato di fronte a questa risoluzione finale. Attraverso riflessioni svolte in modo logico e graduale, passando per una molteplicità di spunti su argomenti filosofici e scientifici, storici e politici che inducono il lettore a soluzioni ragionate, autonome ed imparziali, l'autore fornisce un'analisi dettagliata degli antecedenti logici e dei motivi che indussero il presidente Truman alla decisione. Interessantissima la trattazione dell'argomento della morale condivisa quale principio regolatore della legittimità delle azioni in antagonismo all'ipocrisia dei comportamenti retti da dogmi di fede lontani dalla consapevolezza di fare bene. Determinante la conclusione che la guerra non è colpa di chi è costretto a combatterla e cercare di vincerla ma di chi - e non solo i politici, ma anche la persona della strada, ognuno di noi - alimenta l'antagonismo ideologico e disprezza le posizioni diverse, coltivando l'intolleranza. Una lettura che apre le idee ed insegna ad abbandonare luoghi comuni per esercitare invece il proprio pensiero. Da molto tempo non mi capitava di leggere qualcosa (libri e giornali) che non tendesse in finale ad impormi una lettura dei fatti così come indotta dallo scrittore, ma che invece svolgesse un ruolo maieutico teso ad avvicinarmi ai fatti in modo privo di pregiudizi e da poter giungere quindi alle mie conclusioni 'armata' delle conoscenze (nel caso di specie di dati anche numerici precisi) adatte per farlo. Ottimo il mio giudizio, lo consiglio soprattutto a chi fosse interessato a capire come dovrebbe farsi informazione senza indurre in giudizi, o pregiudizi, il lettore.

Il nostro spirito critico messo alla provaDi R. Federica-20 febbraio 2013

Il libro di Paolo Agnoli sembra "inutile": Hiroshima, il nostro senso morale... Cosa può esserci da dire? Non si può certo mettere in discussione che Hiroshima abbia rappresentato una pagina tremenda della storia del nostro pianeta, Nagasaki forse peggio ancora... Il nostro senso morale fa il suo dovere e condanna questi tragici eventi, con un pizzico di distacco e di confortante consapevolezza (o speranza) che eventi del genere non potranno mai più ripetersi. Tutto ciò accade se ci si limita a leggere il titolo o a guardare la copertina, dando diritto di cittadinanza al libero agire non solo del nostro senso morale primordiale, ma anche del nostro istinto. Ma se poi si legge il libro si scopre che gli eventi, e dietro ad essi i nostri giudizi, cominciano a rivelarsi nella loro inevitabile complessità: c'è il vaglio della ragione, c'è il bianco che non sempre è bianco ed il nero che non sempre è nero. E le tonalità di grigio si scoprono infinite e spesso molto incerte... E a quel punto si entra in crisi. Leggendo, si è costretti a volte nostro malgrado - ad ammettere che certe tesi o semplicemente certe spiegazioni dell'Autore non sono oggettivamente contestabili: e ciò non solo perché spesso suffragate da dati e documenti, ma anche perché ci si rende conto che quella reazione istintiva che ci aveva inizialmente guidato (e magari indignato) , ci aveva portato a commettere a nostra volta una terribile ingiustizia, portandoci a discriminare tra morti e morti, tra tragedie e tragedie, tra eventi raccapriccianti ed altrettanti eventi raccapriccianti. Alla fine della lettura potreste non aver sposato in pieno le idee e i principi che l'Autore discretamente propone (e mai impone), ma il vostro spirito critico ringrazierà, se non altro per l'esercizio a cui lo avrete sottoposto e per le diverse prospettive e chiavi di lettura che avrete vagliato... Un libro che, comunque la si pensi, non ci si può pentire di aver letto.