HHhH. Il cervello di Himmler si chiama Heydrich di Laurent Binet edito da Einaudi

HHhH. Il cervello di Himmler si chiama Heydrich

Editore:

Einaudi

Traduttore:
Botto M.
Data di Pubblicazione:
10 maggio 2011
EAN:

9788806207533

ISBN:

8806207539

Pagine:
342
Formato:
rilegato
Argomenti:
Olocausto, Seconda Guerra Mondiale
Acquistabile con la

Descrizione HHhH. Il cervello di Himmler si chiama Heydrich

HHhH è l’acronimo SS di Himmlers Hirn heisst Heydrich, che tradotto dal tedesco significa il cervello di Himmler si chiama Heydrich.
Chi è Himmler? Heinrich Himmler è il braccio destro di Adolf Hitler. È uno dei più importanti gerarchi nazisti. Prima comandante della polizia e delle forze di sicurezza della Germania nazista (RSHA), poi Ministro dell’Interno.
E chi è Heydrich? Reinhard Heydrich è l’esempio perfetto dell’ariano nazista perfetto. Alto, biondo, dal fisico prestante, sportivo, freddo e spietato. Una “bestia bionda”, anche se, ovviamente e stranamente, di origine ebraica. Con una passione assoluta per Adolf Hitler e per la soluzione finale della questione ebraica, sulla quale tiene anche una conferenza in cui viene pianificata. Consigliere di Himmler e Governatore del Protettorato di Boemia e Moravia, per le sue continue repressioni e persecuzioni continue a cui sottoponeva i nemici, e a causa del suo atteggiamento e delle sue maniere truci e assassine, è soprannominato der Henker, il boia.
“HHhH. Il cervello di Himmler si chiama Heydrich”, è il libro vincitore del Prix Goncourt du premier roman 2010, e il primo romanzo di Laurent Binet, professore parigino di 37 anni.
La storia è quella dell’attentato del 27 maggio 1942 a Reinhard Heydrich, da parte di due soldati cecoslovacchi, inviati e paracadutati in segreto, mesi prima a Praga da Londra, città nella quale da dopo l’occupazione tedesca risiedeva in esilio il governo cecoslovacco.
Il libro non è solo la sempre difficile cronaca di un fatto storico, ma una serie di riflessioni e rimandi che arricchiscono il romanzo fino a quasi confonderlo con un saggio narrativo, che fa meditare a lungo su cosa voglia dire raccontare in un romanzo la storia.
Raccontare di Jan Kubis e Jozef Gabcik, i due attentatori, che dopo due falliti tentativi, riescono a guardare in faccia Heydrich, seduto in un’auto decappottabile per le vie della sua Praga occupata. Raccontare di Jozef Gabcik che con un mitragliatore in mano, prova a sparagli, ma l’arma si inceppa. E che Jan Kubis allora gli lancia dentro la macchina una bomba a mano, che esplode e ferisce “il boia”. Ma Heydrich riesce a uscire dall’auto per cercare di sparare agli attentatori. Ma presto si accascia in strada, ferito, e sviene. Portato all’ospedale di Praga, muore la settimana seguente, a causa delle infezioni dovute alle ferite provocate dalle schegge della bomba esplosa.
La rappresaglia nazista contro gli attentatori è terribile. Una punizione che comincia con un villaggio completamente raso al suolo. I suoi abitanti, uccisi o deportati nei campi di sterminio.
Jan Kubis e Jozef Gabcik si rifugiano in una cripta di una chiesa del centro di Praga, ma vengono traditi e scoperti, e dopo ore di resistenza, decidono di suicidarsi, piuttosto che cadere in mano dei nazisti.

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5 di 5 su 1 recensione

Heydrich Reinhard.Di c. monica-23 giugno 2011

Era il superiore di personaggi come Eichmann, l'aiutante di Himmler, era a capo della famigerata Gestapo, era il Governatore dell Cecoslovacchia smantellata e reinventata come territorio germanico, era a capo del Ministero che si occupava degli affari ebraici, che in gergo nazista significava: " sterminio di tutto il popolo ebraico". Fu forse il pezzo piu' grosso del partito nazista. Amatissimo da Hitler e da Himmler, fu un esempio per gli altri papaveri del regime per efficienza e caparbieta' nel compimento del suo lavoro di sterminio delle razze inferiori. Di aspetto ariano ma di sicure origini ebraiche, fu il presidente della Conferenza di Wannsee, quella colazione di lavoro che condanno a morte undici milioni di ebrei. Fu giustiziato da patrioti Cecoslovacchi nell'anno 1942 e la sua morte turbo' profondamente Hitler che lo onoro' con funerali degni di un Re. La sua morte non resto' impunita, in suo onore nacquero i campi di puro sterminio come Belzec, Sobibor, Treblinka, Chelmo, in sua vendetta vennero rasi al suolo interi villaggi e massacrati migliaia di innocenti. Morirono anche i giustizieri di Heydrich, eroi che provarono a porre fine al regime di terrore e morte imposto in una terra colpevole soltanto di esistere sulla mappa terrestre.