Hanno tutti ragione
- Editore:
Feltrinelli
- Collana:
- Universale economica
- Edizione:
- 3
- Data di Pubblicazione:
- 27 dicembre 2012
- EAN:
9788807880414
- ISBN:
8807880415
- Pagine:
- 319
- Formato:
- brossura
Trama Hanno tutti ragione
Tony Pagoda è un cantante "di night" con tanto passato alle spalle ("Se a Sinatra la voce l'ha mandata il Signore, allora a me, più modestamente, l'ha mandata san Gennaro"). La sua è stata la scena di un'Italia florida e sgangheratamente felice, fra Napoli, Capri e il mondo. È stato tutto molto facile. Il talento. I soldi. Le donne. E insieme, una pratica dell'esistenza che ha coinciso con la formazione di una formidabile (e particolare) cognizione del mondo. Quando la vita comincia a complicarsi (la moglie chiede il divorzio), quando la scena si restringe (la sua band si esibisce in piazze minori), per Tony viene il tempo di cambiare. Una sterzata netta. Andarsene. Sparire. Cercare il silenzio. Alla fine di una breve tournée brasiliana, Tony Pagoda decide di restare là, prima a Rio, poi a Manaus, ossessionato dagli scarafaggi ma coronato da una nuova libertà. Senza perdere lo sguardo di eterna sorpresa per il mondo e la schiettezza di chi, questo mondo, lo conosce fin troppo bene, Tony si lascia invadere dai dubbi e dalle insicurezze che fino a quel momento, nel suo ordinato e personalissimo "catalogo" di quelli che passano per uomini, aveva attribuito agli smidollati. E scopre che tutte le risposte possono essere trovate in un infuocato tramonto.
Recensioni degli utenti
Tony Pagoda è adorabile-21 febbraio 2017
Libro bellissimo, divertente, a tratti molto emozionante e sempre profondo. Tony Pagoda, il personaggio di Servillo, che anima tutti i film di Sorrentino è unico. L'emblema dell'uomo di successo, cocainomane, che non dà attenzione alle cose vere della vita, troverà il modo per riemergere dalla melma. Per gli amanti del film l'Uomo in più di Sorrentino, consigliatissimo.
Deludente-8 maggio 2012
L'ho scelto, a dire il vero, perchè ho saputo che era stato finalista al Premio strega: come dire, 'garanzia di qualità'. Ero un pò prevenuta riguardo all'autore, regista prestato alla narrativa, ma dopo qualche dubbio ho voluto superare il pregiudizio. Purtroppo la lettura ha confermato la mia opinione: la scrittura è a tratti troppo macchinosa, quasi un esercizio di forma più che espressione creativa. Trama a tratti noiosa, in alcuni punti persino improbabile. Insomma, lettura non proprio da consigliare...
Indeciso-23 aprile 2012
Mai letto nulla di Paolo Sorrentino, ma come primo libro devo ammettere che non mi ha poi cosi destato tanto interesse. Infatti questo testo è spoglio di tensione narrativa e presenta una scrittura a tratti incerta e in altri poco coinvolgente e dinamica, risultando quasi piatta e pria di una propria posizione all'intero del testo.
Così e così-5 marzo 2012
Il mio giudizio sul libro è un pò in chiaroscuro, mi è piaciuta la prima parte dagli anni settanta agli ottanta, poi, quando la scena si sposta in Brasile per poi tornare vent'anni dopo a Napoli, la storia ha cominciato ad annoiarmi un pò. Il personaggio di Tony Pagoda è davvero particolare e divertente per certi versi, anche se non mi sono piaciute le troppe parolacce e volgarità riportate nel racconto.
L'arte di arrangiarsi -18 gennaio 2012
Tony è lo stereotipo dell'italiano confusionario, trafficone, affarista; se da un lato non riesce a non cedere alle lusinghe e alle tentazioni che la vita gli può riservare dall'altro continua a vivere dei sogni che vorrebbe realizzare, e delle delusioni che la vita gli ha riservato; non importa il luogo o il tempo in cui si trova... Bellissimo racconto in cui ognuno si può rispecchiare con i suoi pregi e le sue virtù.
Diverso, particolare...-19 agosto 2011
Un'opera davvero originale, non avevo mai letto nulla di simile, attratto da recensioni fin troppo generose ho affrontato tale genere con curiosità. Alla fine non mi è dispiaciuto ma il confronto con quanto letto prima e dopo è impietoso. I gusti sono gusti ma rimane una bella storia ricca però di volgarità gratuita. Insomma non lo consiglierei mai a mia figlia e a qualsiasi adolescente. Proprio non si riesce, caro Sorrentino, a creare qualcosa senza parolacce? Mi ricorda quei reality tanto di moda oggi nei palinsesti televisivi.