La guerra gotica di Procopio di Cesarea edito da Garzanti
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La guerra gotica

Editore:

Garzanti

Edizione:
6
Traduttore:
Comparetti D.
Data di Pubblicazione:
1 Settembre 2005
EAN:

9788811366126

ISBN:

8811366127

Formato:
brossura
Argomento:
Storia antica: fino al 500 d.C.
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Descrizione La guerra gotica

Fonte preziosa per ampiezza, attendibilità ed equilibrio di in formazioni, la Guerra gotica - composta intorno alla metà del vi secolo d.C. nell'ambito del più ampio progetto della Storia delle guerre di Giustiniano - racconta la campagna di riconquista condotta dall'impero bizantino in Italia contro gli ostrogoti (535-553). All'ombra dell'aquila imperiale, grandi generali dell'antichità come Belisario e Narsete si destreggiano tra un fitto intreccio di battaglie, tregue e astuzie diplomatiche, fino alla sofferta vittoria finale. Fedele all'esempio della storiografia classica di Erodoto e Tucidide, Procopio inserisce nella puntuale narrazione, per la quale si avvale anche della propria esperienza in prima persona, frequenti digressioni di argomento etnico, mitico e leggendario, rendendo più vario, vivo e colorito il quadro in cui manovrano gli eserciti contrapposti. Introduzione di Giovannella Cresci Marrone. Prefazione di Elio Bartolini.

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4 di 5 su 1 recensione

La guerra goticaDi R. Pasqualina-20 Maggio 2011

Le battaglie tra il popolo barbaro dei Goti e l'Impero bizantino. La guerra gotica non è stata esattamente una rissa da cortile; la cronaca di Procopio mostra pianamente l'immensa tragedia della guerra che ha devastato per anni l'Italia, trasformandola in un grande campo di macerie. I motivi per la lettura di questo libri sono molteplici, specie se amate la storia e, nella fattispecie, la storia bizantina, come capita all'autore di questa recensione; ma al di là del dato strettamente intellettuale, il testo restituisce la temperie di un'epoca; emoziona, in quanto procura un curioso e inquietante sdoppiamento leggere di fatti veramente terribili accaduti in angoli di città che magari si crede (erroneamente) di conoscere bene; infine costituisce la base di qualche sana riflessione su che cosa è storia veramente. In un epoca in cui viene definita storica anche la testata di un giocatore di pallone, è forse una lezione salutare cercare di capire quali sono i fatti che possiamo definire veramente come storici, ovvero fatti che non sono stati semplicemente clamorosi ma che hanno cambiato la direzione presa da una parte del mondo; testi come quelli di Procopio sono un ottimo supporto a questo tipo di meditazione. La traduzione di questa edizione è quella del Comparetti; non insulterò nessuno ricordando né chi sia né quale sia la sua statura; l'italiano è ovviamente piuttosto stagionato, ma meglio un Comparetti stagionato che l'italiano facile di un qualche scappato di casa. A questo proposito, tra le cose che il Comparetti sapeva e che invece io non so, c'è qualcosa che ha a che fare con la traduzione dei gradi di ufficiale nell'esercito bizantino con la dizione "lance spezzate". Sarà magari una coincidenza ma i regolamenti degli alquanto più tardi tornei medievali che determinavano le condizioni di vittoria sembrano avere parecchio a che fare con le lance spezzate. Se per caso qualcuno ne sa qualcosa di più batta un colpo, ché non ne posso più di sapere che ci azzecca.