Il guastafeste. La storia, le idee, le battaglie di un ex magistrato entrato in politica senza chiedere permesso
- Editore:
TEA
- Collana:
- Saggistica TEA
- Data di Pubblicazione:
- 11 marzo 2010
- EAN:
9788850221271
- ISBN:
8850221274
- Pagine:
- 195
- Formato:
- brossura
- Argomento:
- Liberalismo e ideologie democratiche di centro
Descrizione Il guastafeste. La storia, le idee, le battaglie di un ex magistrato entrato in politica senza chiedere permesso
Questo libro racconta la mia verità. Più che un libro è una confessione sotto giuramento" resa a Gianni Barbacetto: con le sue domande senza filtro, Barbacetto si è messo nei panni di un cittadino-giudice-lettore che voglia valutare il "fenomeno Di Pietro" in modo informato. Alla fine del dialogo ci siamo domandati: che titolo diamo a questo lavoro? Ci è sempre tornato in mente il primo a cui avevamo pensato: "Il guastafeste". In fondo è vero: sono stato e sono un guastafeste, in senso letterale, e ne sono orgoglioso. Svolgendo il mio lavoro ho "guastato la festa" a politici maneggioni e imprenditori senza scrupoli, ho scoperchiato le pentole della Casta, ho ridicolizzato le mille ipocrisie di cui si circonda il Palazzo. Per carità, niente di eccezionale, ho fatto solo il mio dovere: ma di questi tempi, fare il proprio dovere sembra sia diventata un'anomalia."
Recensioni degli utenti
Antonio Di Pietro biography-31 agosto 2011
Ho letto questo libro per tre motivi: perché si parlava di uno dei politici più in voga del momento, perché è curato da un grande giornalista come Gianni Barbacetto e, soprattutto, perché premetteva di fare chiarezza sul perché un uomo "di destra" come Di Pietro, stesse a sinistra. Esaudite le prime due curiosità, non ho invece trovato alcuna risposta chiara al terzo quesito. Di Pietro con il suo stile, solitamente diretto, ma con la sua furbizia contadina, aggira gli ostacoli, per non deludere il suo elettorato di sinistra.
Antonio Di Pietro biography-31 agosto 2011
Ho letto questo libro per tre motivi: perché si parlava di uno dei politici più in voga del momento, perché è curato da un grande giornalista come Gianni Barbacetto e, soprattutto, perché premetteva di fare chiarezza sul perché un uomo "di destra" come Di Pietro, stesse a sinistra. Esaudite le prime due curiosità, non ho invece trovato alcuna risposta chiara al terzo quesito. Di Pietro con il suo stile, solitamente diretto, ma con la sua furbizia contadina, aggira gli ostacoli, per non deludere il suo elettorato di sinistra.