Trama Il grande Gatsby. Ediz. speciale
Ricchissimo, potente, invidiato, Jay Gatsby è il re senza corona di West Egg. Nella sua villa sfarzosa lungo l'Hudson, a Long Island, è lo sfuggente anfitrione di una corte fastosa e stravagante, che nutre di lussuosi ricevimenti. Ambizioso e determinato, ha saputo conquistarsi con mezzi leciti e illeciti prestigio, denaro e rispettabilità. Ma non è felice: dal mistero del suo passato emerge a tratti il ricordo di un grande amore giovanile. Gatsby insegue disperatamente il sogno di ritrovare Daisy, di far rivivere il legame con la donna che lo ha respinto, povero e senza prospettive, per sposare il rampollo di una delle più grandi famiglie americane. Dovrà mettere in gioco tutto il peso del suo fascino e del suo potere, ma servirà solo a dare vita a una dolce follia destinata a finire in tragedia. "Il grande Gatsby" è il ritratto di un personaggio romantico e inquieto, che sacrifica la vita al sogno, un sogno a sua volta soffocato dalla ferocia di una società tanto brillante quanto insoddisfatta e spietata. Ma è anche l'affresco scintillante di un'epoca in cui il mondo dei contrabbandieri di alcolici si mescolava allegramente con quello dei banchieri, delle feste sfrenate, del charleston: quei "ruggenti anni Venti" nei quali, come scrisse il "New York Times", "la bevanda nazionale era il gin e l'ossessione nazionale il sesso".
Recensioni degli utenti
Immenso-30 gennaio 2017
Non c'è che dire: una trama sensazionale, una storia incredibile, uno di quei libri che non puoi leggere una sola volta e di cui scopri sempre qualcosa di più. Assolutamente fondamentale e, neanche a dire, consigliato.
Un capolavoro semplice, innovativo e straordinario-11 giugno 2015
Per la vastità dei temi, la maturità e l'economia dei mezzi espressivi, "il Grande Gatsby" si è ormai assicurato una solida posizione fra i classici della letteratura americana. Sebbene ci sia sempre stato chi ne ha contestato il valore, l'autore lo ha sempre considerato il punto d'arrivo della sua carriera, il suo capolavoro. Se lo scopo di Fitzgerald non era il realismo, egli ha raggiunto ciò che più gli premeva: l'onestà dell'immaginazione. In effetti il suo mondo rarefatto ed evanescente, in cui anche i personaggi sono elementi di una vasta coreografia, risulta agli occhi del lettore vivo e palpitante.