Gocce di vita di Maristella Angeli edito da Gruppo Albatros Il Filo

Gocce di vita

Collana:
Nuove voci
Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2008
EAN:

9788861858824

ISBN:

8861858821

Pagine:
72
Formato:
brossura
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5 di 5 su 2 recensioni

Una nuova recensione!Di A. Maristella-10 agosto 2009

"Gocce di vita" di Maristella Angeli - IL FILO - Roma , 2008 : C'é una lirica, in questa raccolta di Maristella Angeli, in cui l' Autrice rivela la sua predilezione per il mondo delle fiabe; ed é quella dal titolo "Con gli occhi di chi ama". Nel rivedere il film della propria vita, ogni parola espressa per descrivere le emozioni diventa "occhio di chi ama". Solo l' amore sa dare ad ogni parola l' importanza che merita e trasforma i ricordi in immagini, anche fiabesche. Chi non ricorda, chi non lascia fluire le parole fino a farle diventare immagini fiabesche, si trova "perso nel buio" e si vede precluso tutto un mondo di "boschi incantati"popolati da"ali di fatina". L' Autrice sembra indicarci, nelle fiabe, la via per superare i momenti drammatici della vita e per riscoprire quello che i nostri occhi in quei momenti non erano riusciti a vedere. Gianfranco Stivaletti

Recensione di Cristina ContilliDi A. Maristella-7 gennaio 2009

La raccolta di poesie; Gocce di vita; di Maristella Angeli è composta da testi in cui a prevalere è il tema dell'amore, sia per gli altri sia per la natura, perché, come scrive la stessa poetessa, nell'introduzione:L'amore è la tematica dominante, la ricerca di risposte, di se stessi, l'allontanamento di ciò che si teme e il desiderio di ciò che si brama. La poesia, che apre la raccolta, si intitola Pastelli e descrive bene la poetica intimista ed autobiografica dell'autrice: Ho scritto di me: ricordi, / sofferenze, gioie. / L'incanto della vita che afferro / perduta / nel labirinto dei pensieri. I componimenti del libro sono davvero gocce di vita, frammenti di ricordi ed esperienze, che l'autrice rievoca in versi limpidi e dal sapore incantato, perché è riuscita nel corso degli anni a rendere magica con il proprio sguardo la realtà che la circonda, come spiega in una delle ultime poesie del volume, intitolata;Ho scaldato la pioggia. In questa poesia scrive, infatti, l'autrice: Pene sconfitte / abissi di vuoto / ho riempito di fiori. / Ho colmato le buche profonde / ripulito pozzanghere / fangose / per farne laghi di petali / su cui galleggiare assaporando il sole / che dà vita. La Angeli costruisce di solito i propri componimenti, servendosi di quartine e terzine, formate da versi di lunghezza diseguale, e giocando spesso sull'alternanza tra un verso lungo ed uno corto, composto da un'unica parola, di solito un aggettivo che viene posto così in una posizione di rilievo e che serve a definire meglio la parola, con cui si era concluso il verso precedente. A volte, per non interrompere il flusso dei ricordi e delle sensazioni, l'autrice si affida anche a strofe più lunghe, formate da sei-otto versi, arrivando a costruire dei brevi poemetti. Critico letterario Cristina Contilli