Una giornata di Ivan Denisovic-La casa di Matrëna-Accadde alla stazione di Kocetovka di Aleksandr Solzenicyn edito da Einaudi

Una giornata di Ivan Denisovic-La casa di Matrëna-Accadde alla stazione di Kocetovka

Editore:

Einaudi

A cura di:
O. Discacciati
Data di Pubblicazione:
20 giugno 2017
EAN:

9788806224332

ISBN:

8806224336

Pagine:
290
Formato:
brossura
Argomento:
ANTOLOGIE (ESCLUSE LE ANTOLOGIE DI POESIE)
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Trama Una giornata di Ivan Denisovic-La casa di Matrëna-Accadde alla stazione di Kocetovka

"Le tre opere qui raccolte rivelano molto del rapporto, complicato, tra i russi e la loro terra. "Una giornata di Ivan Denisovic" si occupa della nostalgia per una terra espropriata nella collettivizzazione e dell'amore per il lavoro dei campi al quale il protagonista sostituisce il rispetto per una terra circoscritta da filo spinato, dove, nonostante tutto, mani callose e screpolate dal freddo cercano di costruire qualcosa di degno, che li riscatti dall'abbrutimento. "Accadde alla stazione di Kocetovka" affronta il dramma del patriottismo sovietico declinato in una toponomastica intesa come assiologia e usata per distinguere i buoni dai cattivi. "La casa di Matrena" sposta invece l'attenzione del lettore sulle campagne: Solzenicyn abbandona i kolchoz per tornare al villaggio quale luogo deputato all'ambientazione delle vicende narrate. Da un certo punto di vista, come è stato detto, si tratta del «ritorno dall'Unione Sovietica alla Russia, dalla pianificazione del futuro alla nostalgia del passato»" (dalla prefazione di Ornella Discacciati) “Una giornata di Ivan Denisovic” raccoglie tre opere dell’autore russo Aleksandr Solzenicyn. La prima, uscita in una rivista già nel 1962 e ora disponibile nella traduzione basata sull'ultima edizione rivista dallo scrittore, è dedicata al rapporto tra il protagonista e il processo di collettivizzazione delle terre. L’amore per il lavoro nei campi e il rispetto per la nuova politica agraria sono i due piani su cui si muove il racconto. La seconda opera, “Accadde alla stazione di Kocetovka”, affronta il tema del patriottismo sovietico, mentre è il ritorno dal kolchoz al villaggio a essere il focus di “La casa di Matrëna”. Una prosa sintetica, spigolosa, spesso segnata da espressioni di registro basso, caratterizza lo stile del premio Nobel Solzenicyn. La raccolta proposta da Einaudi è un viaggio unico dall’Unione Sovietica alla Russia, dalla pianificazione del futuro alla nostalgia per il passato. Un itinerario di nomi, luoghi, temi e personaggi reso possibile grazie alle parole ideate e suggerite da Aleksandr Solzenicyn.

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3 di 5 su 4 recensioni

Una giornata di Ivan DenisovicDi R. Pasqualina-19 maggio 2011

L'universo concentrazionario in tutto il suo repellente sistema. La vita di Ivan Denisovic sembra, in fondo, assai simile a quella di molte persone che conosco. Immersa per un tempo immemorabile in un sistema assurdo, stupido, che ti mantiene in vita senza perchè, sospeso nel nulla, senza affetti, senza futuro: solo con un presente quasi immobile, fatto di piccoli guai e piccole vittorie. E' un gulag, il falegname è prigioniero da dieci anni, eppure quel che emana dalle pagine è soltanto l'immensa noia di una vita insensata, di pura sopravvivenza. La modalità di annientamento dell'uomo è raggiunta con la mancanza di un senso, più che con la crudeltà. E siamo lontani dall'angoscia che ti prende quando leggi le pagine sull'universo concentrazionario scritte da Levi, Pahor o dalla Muller. Mi aspettavo mi colpisse molto di più.

Una giornata di Ivan DenisovicDi F. Benito Maria Emanuele-19 novembre 2010

La vita di Ivan Denisovic sembra, in fondo, assai simile a quella di molte persone che conosco. Immersa per un tempo immemorabile in un sistema assurdo, stupido, che ti mantiene in vita senza perchè, sospeso nel nulla, senza affetti, senza futuro: solo con un presente quasi immobile, fatto di piccoli guai e piccole vittorie. E' un gulag, il falegname è prigioniero da dieci anni, eppure quel che emana dalle pagine è soltanto l'immensa noia di una vita insensata, di pura sopravvivenza. La modalità di annientamento dell'uomo è raggiunta con la mancanza di un senso, più che con la crudeltà. E siamo lontani dall'angoscia che ti prende quando leggi le pagine sull'universo concentrazionario scritte da Levi, Pahor o dalla Muller. Mi aspettavo mi colpisse molto di più.

Una giornata Di M. Gina-29 settembre 2010

Una giornata qualunque, in un luogo qualunque tra i mille anfratti dell'inferno staliniano, coi gesti, i pensieri, le ferite morali, i pensieri gelidi che trafiggono il cuore di un uomo trasformato dalla brutale repressione in un animale pensante che vuole solo sopravvivere fino alla prossima alba. L'assurdo girovagare tra il gelo dell'inverno e quello di una vita senza speranza. Vita, o forse solo non-ancora-morte, fino a domani, quando il sonno senza sogni lascerà di nuovo spazio alla tragedia dell'impossibile rinascita. Bellissimo.

raggelanteDi f. livio-10 agosto 2010

Romanzo-documento sulle condizioni di vita dei deportati nei famigerati gulag sotto la dittatura stalinista. Con uno stile scarno quanto incisivo, come potrebbero essere le dita di un condannato ai lavori forzati nelle strutture sovietiche, Solzenicyn denuncia a suo rischio e pericolo tutte le angherie subite dai detenuti e tutte le piccole strategie per riuscire a sopravvivere in condizioni così avverse. Dovrebbe essere inserito nelle letture obbligatorie delle scuole superiori.