Una giornata di Ivan Denisovic-La casa di Matrjona-Alla stazione di Aleksandr Solzenicyn edito da Einaudi

Una giornata di Ivan Denisovic-La casa di Matrjona-Alla stazione

Editore:

Einaudi

A cura di:
O. Discacciati
Data di Pubblicazione:
9 Marzo 2015
EAN:

9788806226138

ISBN:

8806226134

Argomento:
ANTOLOGIE (ESCLUSE LE ANTOLOGIE DI POESIE)
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Trama Una giornata di Ivan Denisovic-La casa di Matrjona-Alla stazione

"Una giornata di Ivan Denisovic" è il libro che ha rivelato al mondo lo scrittore Solzenicyn. In un'opera di classica sobrietà, che per nitore espressivo rimanda alle dostoevskiane "Memorie di una casa morta", viene descritta per la prima volta una giornata qualsiasi in un campo di lavoro staliniano dove è rinchiuso un uomo semplice, Ivan. La stessa autonomia poetica si ritrova nei due racconti successivi. Protagonista della "Casa di Matrjona" è una povera contadina, presso la quale va a vivere un ex deportato, che mitemente subisce ripetute ingiustizie. "Alla stazione di Krecetovka" illustra invece la parabola morale di un "uomo sovietico" nel quale il germe della sospettosità staliniana s'è tanto radicato da indurlo a commettere una mostruosa ingiustizia.

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3 di 5 su 4 recensioni

Una giornata di Ivan DenisovicDi R. Pasqualina-19 Maggio 2011

L'universo concentrazionario in tutto il suo repellente sistema. La vita di Ivan Denisovic sembra, in fondo, assai simile a quella di molte persone che conosco. Immersa per un tempo immemorabile in un sistema assurdo, stupido, che ti mantiene in vita senza perchè, sospeso nel nulla, senza affetti, senza futuro: solo con un presente quasi immobile, fatto di piccoli guai e piccole vittorie. E' un gulag, il falegname è prigioniero da dieci anni, eppure quel che emana dalle pagine è soltanto l'immensa noia di una vita insensata, di pura sopravvivenza. La modalità di annientamento dell'uomo è raggiunta con la mancanza di un senso, più che con la crudeltà. E siamo lontani dall'angoscia che ti prende quando leggi le pagine sull'universo concentrazionario scritte da Levi, Pahor o dalla Muller. Mi aspettavo mi colpisse molto di più.

Una giornata di Ivan DenisovicDi F. Benito Maria Emanuele-19 Novembre 2010

La vita di Ivan Denisovic sembra, in fondo, assai simile a quella di molte persone che conosco. Immersa per un tempo immemorabile in un sistema assurdo, stupido, che ti mantiene in vita senza perchè, sospeso nel nulla, senza affetti, senza futuro: solo con un presente quasi immobile, fatto di piccoli guai e piccole vittorie. E' un gulag, il falegname è prigioniero da dieci anni, eppure quel che emana dalle pagine è soltanto l'immensa noia di una vita insensata, di pura sopravvivenza. La modalità di annientamento dell'uomo è raggiunta con la mancanza di un senso, più che con la crudeltà. E siamo lontani dall'angoscia che ti prende quando leggi le pagine sull'universo concentrazionario scritte da Levi, Pahor o dalla Muller. Mi aspettavo mi colpisse molto di più.

Una giornata Di M. Gina-29 Settembre 2010

Una giornata qualunque, in un luogo qualunque tra i mille anfratti dell'inferno staliniano, coi gesti, i pensieri, le ferite morali, i pensieri gelidi che trafiggono il cuore di un uomo trasformato dalla brutale repressione in un animale pensante che vuole solo sopravvivere fino alla prossima alba. L'assurdo girovagare tra il gelo dell'inverno e quello di una vita senza speranza. Vita, o forse solo non-ancora-morte, fino a domani, quando il sonno senza sogni lascerà di nuovo spazio alla tragedia dell'impossibile rinascita. Bellissimo.

raggelanteDi f. livio-10 Agosto 2010

Romanzo-documento sulle condizioni di vita dei deportati nei famigerati gulag sotto la dittatura stalinista. Con uno stile scarno quanto incisivo, come potrebbero essere le dita di un condannato ai lavori forzati nelle strutture sovietiche, Solzenicyn denuncia a suo rischio e pericolo tutte le angherie subite dai detenuti e tutte le piccole strategie per riuscire a sopravvivere in condizioni così avverse. Dovrebbe essere inserito nelle letture obbligatorie delle scuole superiori.