Il giardino dei semplici di Antonio Delfini edito da Lampi di Stampa

Il giardino dei semplici

Collana:
TuttiAUTORI
Data di Pubblicazione:
12 aprile 2010
EAN:

9788848810449

ISBN:

8848810446

Pagine:
482
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Trama Il giardino dei semplici

Tessere di un mosaico ricostruito attraverso un improbabile gioco di memoria, quasi una partita a scacchi condotta da un solo giocatore.

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5 di 5 su 3 recensioni

RicordiDi R. Laura-15 giugno 2010

Il romanzo inizia con i ricordi del protagonista bambino subito dopo la seconda guerra mondiale, per cui sembra di essere catapultati in quei film del neorealismo italiano, cari ad una certa generazione, quella dell'autore. La drammaticità di quegli anni, pur essendo latente, viene filtrata dallo sguardo attento ma ingenuo dell'infanzia, ed i ricordi si rivestono di malinconia ed anche di un certo umorismo. Man mano il racconto diviene sempre più intimista, il protagonista si ripiega sui suoi sentimenti com'è naturale che accada nell'adolescenza. Gli avvenimenti si susseguono ed il protagonista sembra subirli con distacco, pur non rinunciando ad esaminarli e sviscerarli nel profondo. Si giunge così alle soglie dell'età matura, alla "vita vera", come dice l'autore, alla vita che finalmente non subisce ma sceglie. Uno struggente dialogo con il padre del protagonista (o meglio con il suo ricordo), in cui affiorano, da lontananze sempre presenti, sentimenti non espressi e parole non dette, accompagna il racconto come un malinconico sottofondo musicale. Bel romanzo, coraggioso e ben scritto, commuove e fa riflettere. Laura Ranocchiari

Assolutamente da non perdere.Di M. Bruno-19 maggio 2010

Autore sconosciuto, dalla prosa ricca e nostalgicamente poetica. I personaggi ed i luoghi vengono descritti con sanguigna coloritura e ridondanza di particolari. Mano a mano che la descrizione monta nella sua ipertrofica analiticità, la visione che ne esce è, per converso, paradossalmente più tenue, scontornata e lontana. La narrazione perde così la sua capacità di analisi descrittiva per ammantarsi di un'aura onirica dove tutto si confonde: il vissuto raccontato diventa sogno ed il sogno è la realtà vissuta dell'autore. Una ridda di rimembranze, dove il reale si mescola in maniera sottilmente avvertibile al rielaborato della fantasia, fa in realtà trasparire l'essenza della narrazione: il rimpianto nostalgico del tempo perduto. Un rimpianto dal quale traspaiono la sofferenza di chi scrive, inefficacemente occultata, ma anche la consapevolezza dell'impossibilità di tradurre in parole ciò che più non esiste - se non in una pur sempre artefatta ricostruzione della nostra mente - in quanto oramai consegnato ad un lontano e sfocato passato. Ciò che l'autore regala al lettore sono quindi sensazioni, pensieri, sentimenti. Tutti trasponibili alla realtà/sogno di ciascuno di noi, secondo un archetipo di raffinata ricognizione del tempo, al quale obbligatamente ci conduce la sensibilità dell'autore.

Una piacevole sorpresaDi D. Manuel-15 aprile 2010

Un felice caso di omonimia. L'autore di questo libro non è lo scrittore modenese scomparso anni fa. Come recita la 4^ di copertina, Antonio Delfini è nato a Roma, veneto d'adozione, vive da circa quarant'anni a Treviso. Il romanzo è veramente una piacevole sorpresa, è scritto in un ottimo italiano, si legge scorrevolmente, adotta un tipo di scrittura abbastanza originale, e se anche i periodi sono un po' lunghi si legge scorrevolmente. Geniale lo spunto narrativo. Lo consiglio vivamente a chi ama la buona lettura. E' forse ponderoso, quasi cinquecento pagine, ma ne vale la pena.