Gianni Letta. Biografia non autorizzata di Giusy Arena, Filippo Barone edito da Editori Riuniti

Gianni Letta. Biografia non autorizzata

Collana:
Report
Data di Pubblicazione:
1 dicembre 2009
EAN:

9788835980216

ISBN:

8835980216

Pagine:
279
Formato:
brossura
Argomento:
Conservatorismo e ideologie democratiche di destra
Acquistabile con la

Descrizione Gianni Letta. Biografia non autorizzata

Giusy Arena e Filippo Barone, due giovani rivelazioni del giornalismo italiano, raccontano in maniera serrata, indipendente e autonoma, la storia di un uomo di potere centrale negli equilibri della politica italiana. Gianni Letta è stato l'uomo della destra e della Dc per quasi trent'anni, direttore del Tempo di Roma, poi uomo Fininvest, poi uomo di governo, punto di equilibrio nelle presidenze Berlusconi, stratega del dialogo con l'opposizione. Un libro di rivelazioni sui segreti della sua inarrestabile ascesa, con molte sorprese che destano sconcerto. E poi una domanda: dietro Letta c'è Berlusconi, o dietro Berlusconi c'è Letta? Ma anche questo, su Gianni Letta, è un interrogativo inadeguato.

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5 di 5 su 3 recensioni

Consiglio vivamenteDi m. corinne-27 gennaio 2010

Scorrevole, un viaggio appassionante tra gli ultimi 30 anni della storia politica italiana tratteggiato in modo puntale e senza peli sulla lingua. Lascia inquieti, ma con la soddisfazione di saperne di più sulla reale gestione della cosa pubblica e di uno dei suoi più abili manovratori occulti.

DAGOSPIA: IL FATTO SU BIOGRAFIA DI GIANNI LETTADi m. corinne-20 dicembre 2009

iL GRAN VISIR DELLA SECONDA REPUBBLICA: UNA BIOGRAFIA "NON AUTORIZZATA" NE RACCONTA MISTERI E SEGRETI (Marco Lillo per Il Fatto) La biografia non autorizzata di Gianni Letta, firmata da Giusy Arena e Filippo Barone, è una boccata di aria fresca nella cappa dell'editoria italiana. È raro leggere 280 pagine di fila non ossequiose sull'uomo più potente d'Italia. Letta è da 15 anni ormai l'intoccabile degli intoccabili. Più di Berlusconi, più della Fiat. Nessuno osa disturbare il poliziotto buono del regime. Nessuno scrive una riga negativa sul sottosegretario che siede sul tesoro dei fondi all'editoria. I giornali italiani si dividono in due categorie: da un lato la stampa di partito che riceve i fondi milionari dell'ufficio che dipende da Letta. E dall'altro i grandi quotidiani degli editori impuri (banche, case automobilistiche, produttori di energia elettrica) che da un lato battono cassa per i prepensionamenti al medesimo ufficio e dall'altro sono sottoposti ad autorizzazioni e concessioni governative e non vogliono precludersi una linea dialogante con il Governo che deve dare loro autorizzazioni, licenze e tariffe. E così, quando nelle redazioni arriva la notizia che Letta è indagato, come è accaduto nella primavera scorsa, nessun direttore ha il coraggio di dire: "Si stampi". La congiura del silenzio grottesca e imbarazzante è stata rotta da "Il Fatto Quotidiano" il giorno della sua nascita, il 23 settembre scorso. Quel giorno, chi scrive fu invitato alla trasmissione "Omnibus" su La7 per presentare il giornale che titolava in prima pagina "Letta indagato". Il capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri si lanciò in una difesa d'ufficio, dicendo : "Tutte sciocchezze. Tutti gli italiani affiderebbero i loro soldi a Gianni Letta". Forse Gasparri ha ragione. Ma questa reputazione di poco inferiore a quella del Papa si è consolidata grazie alle lunghe paginate zeppe di saliva e omissis che i cronisti politici hanno dedicato al loro collega. Mentre i direttori dei maggiori quotidiani nascondevano la notizia dell'indagine su Letta (che nel libro è ben raccontata) il giornalista più potente d'Italia è stato addirittura premiato dall'Ordine dei giornalisti e invitato a tenere una lectio magistralis all'Auditorium di Roma. Ora finalmente due giornalisti veri (Giusy Arena e Filippo Barone lavorano nella redazione di Anno zero, con Michele Santoro) cercano di ristabilire la dignità della categoria regalandoci questa "Biografia non autorizzata di Gianni Letta" che cerca di raccontare il lato B del gran ciambellano della seconda repubblica. Dai fondi neri dell'Iri, all'inchiesta sul piano frequenze, dalle mazzette al Psdi all'inchiesta oscurata del pm Woodcock sul business degli immigrati. Arena e Barone inseriscono i verbali e i documenti nel contesto politico rendendo il clima delle tante epoche attraversate da questo galantuomo per tutte le stagioni. Quelli che seguono sono due estratti tratti dai capitoli dedicati al caso dei fondi neri Iri e alle mazzette pagate da Fininvest al Psdi.

Ansa - Gianni Letta? In Italia e' un tabu'Di b. filippo-13 dicembre 2009

(ANSA) - ROMA, 11 DIC - Gianni Letta? In Italia ''e' un tabu', non se ne puo' parlare male''. Nasce da questa considerazione, e dalla conseguente curiosita' di due giovani giornalisti cresciuti alla scuola di Report e Annozero, il lungo lavoro di inchiesta che ha portato Giusy Arena e Filippo Barone a scrivere una 'Biografia non autorizzata' di Gianni Letta, in libreria da oggi pubblicata da Editori Riuniti (pp.280 euro 15). ''Non un libro a tesi'', precisa per l'editore il direttore editoriale Alessio Aringoli, piuttosto ''un esempio di come si dovrebbe parlare dei potenti, senza pregiudizi e lasciando se serve anche i punti interrogativi ma quando ci sono domande da porre, ponendole''. E di domande, nel libro, ce ne sono molte, a punteggiare una ricostruzione puntigliosa, tutta fondata sullo studio delle carte, della vita e del percorso professionale dell'attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Dalle origini familiari, l'abruzzesita' condivisa con Bruno Vespa, gli anni dell'apprendistato e della fatica (a 18 anni Letta, figlio di avvocato, ando' a lavorare come operaio allo zuccherificio di Avezzano), l'arrivo a Roma, l'accesso ai salotti di potere, i tanti anni alla guida del quotidiano romano Il Tempo. Ma anche il suo ingresso in Fininvest, l'assegnazione delle frequenze tv per la legge Mammi', il ruolo di 'Quarta Camera' svolto per anni anche nel salotto di Maria Angiolillo, ''gli incarichi da uomo d'affari svolti per le banche'', il coinvolgimento, secondo Stefano Ricucci, nel 2005, nella scalata al gruppo editoriale Rcs. ''Quello di Letta e' un ruolo difficile da interpretare'', concludono Arena e Barone, ''non puo' essere un Gran Ciambellano, perche' siamo in una Repubblica, ne' un lobbista, perche' e' vietato dalla legge''. ''Fa di sicuro l'uomo di governo'', ma ''non e' mai stato eletto neanche a capo di un condominio e neanche e' stato mai un dipendente pubblico''. Quanto all'interessato, ''durante la stesura del libro non abbiamo provato a contattarlo, il nostro e' un lavoro di tipo storico'', spiegano gli autori. Una copia gli e' stata recapitata oggi.(ANSA).