Fuoco su Napoli di Ruggero Cappuccio edito da Feltrinelli
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Fuoco su Napoli

Editore:

Feltrinelli

Collana:
I narratori
Data di Pubblicazione:
22 Febbraio 2010
EAN:

9788807018152

ISBN:

8807018152

Pagine:
247
Formato:
brossura
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Trama Fuoco su Napoli

Napoli non sarà più la stessa. I Campi Flegrei stanno per esplodere e la città sarà presto invasa dall'acqua e dal fuoco. Nessuno ne è al corrente, tranne Diego Ventre - avvocato, affascinante e raffinato affabulatore, amico di politici potenti e di boss della camorra. Trenta giorni non sono molti, ma a Ventre sono sufficienti per progettare l'affare del secolo: vendere e comprare immobili strategici. Una volta superata l'emergenza, i profitti saranno eccezionali. Napoli sarà un'altra città, sarà la Las Vegas del Mediterraneo. Diego Ventre si muove con agilità, convince imprenditori, camorristi e affaristi, ridisegna il piano regolatore e determina il futuro di Napoli. Ricatta, ammalia, seduce, e trova il tempo per corteggiare la bellissima Luce, figlia di nobili decaduti e attratta da quest'uomo sicuro di sé e colto, che dice sempre le cose giuste e sa sorprenderla regalandole un libro rarissimo o facendo aprire per lei le residenze più inaccessibili. Ma Diego Ventre è anche la coscienza della città: ama Napoli e la vuole vedere in cenere, distrutta e purificata, liberata finalmente dall'ingordigia umana e dalla violenza estetica che per secoli l'ha devastata. Intorno a Diego e Luce, ruotano personaggi che sembrano interiorizzare le ombre che tra poco copriranno la città. Donne in cerca di affetto ma che trovano corpi che sublimano questo bisogno con il sesso, capiclan alla resa dei conti, pittori che tentano un ultimo assalto all'immortalità inseguendo sfumature impossibili.

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2 di 5 su 3 recensioni

Fuoco su NapoliDi p. raffaele-6 Aprile 2011

Peccato per la troppa sintesi, il libro mette tantissima carne a cuocere, ma alla fine approfondisce poco. Ho trovato questa storia di Ruggero Cappuccio veramente molto bella, anche se molto amara ed anche se a volte l'autore si compiace forse un po' troppo di se stesso e su se stesso indugia in questo compiacimento. Ciò nonostante la storia, le storie che si intrecciano, sono tutte bellissime e ben delineate. Sono tutte storie d'amore, quello di un uomo per la sua città, quello di un intellettuale per la "sua" cultura, quello di un lui per una lei, ma sono tutte storie d'amore che, in quanto ambientate nell'oggi, un oggi che Cappuccio vede in tutta la sua finitezza e "degradazione", sono tutte storie d'amore "a termine", ad un termine doloroso e che possono rinascere solo se passano attraverso una catarsi, violenta e distruttrice come tutte le catarsi devono essere. Insomma per Ruggero Cappuccio non c'è, non ci può essere, vista la degradazione e il tradinmento attuali, del territorio, della cultura, della persona, dei valori e dei sentimeni, redenzione. La rinascita, la ricostruzione è possibile solo dopo un atto di definitiva distruzione, che consenta da un lato di allonanare tutti i "non meritevoli"e dall'altro di riportare la storia, in senso lato, al punto di inizio, o quasi al punto di inizio, lì dove non c'era corruzione, del pensiero, dell'animo, della persona, della tradizione, della cultura, e dove tutto era ancora possibile. L'amarezza che pervade queste pagine è tanta, ed è comprensibile a tutti coloro che hanno assistito ed assistono quotidianamente all'annientamento di una città e della sua storia anche, purtroppo, con la collaborazione di una parte dei suoi cittadini. Ed ecco che ancora più amaramente ci si sorprende a pensare che l'idea della "deportazione", che appare così estremista e cattiva, proposta dall'autore, non è poi così estranea al proprio pensiero e che in realtà qualche volta è accaduto che anche noi pensassimo che forse certi napoletani, in fondo, non meritano di vivere a Napoli.

Speravo in un nuovo La Capria..e invece..Di R. GABRIELLA-5 Settembre 2010

Speravo che sullo scenario letterario napoletano e dunque italiano si fosse affacciato un nuovo La Capria..e invece sono rimasta col sapore "di poco" in bocca.. Il romanzo si divide idealmente in due parti: la prima nella quale l'autore teorizza e pontifica su Napoli e sulle sue complesse commistioni tra bene e male, vita e morte, bellezza ed orrore, decadenza nobil-borghese e alienazione consumistica del popolo. La seconda parte presenta un intreccio di eventi dove camorra, malavita e politica sono costruiti in maniera direi quasi ingenua. Interessante l'idea del Fuoco sulla città e la consapevolezza che in quella città nessuna catarsi potrà mai avere luogo. E'un libro da leggere senza investirci, però, aspettative.

Che Delusione !Di G. Antonio-22 Agosto 2010

Eppure era stato recensito da La Capria (la vecchiaia gioca brutti scherzi anche per il maestro). La prima parte può essere interessante con idee quasi originali; la seconda parte : un romanzetto di maniera su storie di camorra (Stile "Saviano vende e voglio vendere pure io"). Come lettura da spiaggia, un po' di sapore di Napoli, che è sempre piacevole, arriva pure... p.s. è costato 16 eu, 8 eu era ben pagato !