Friedrich Nietzsche

In questo scritto non si è cercata la conclusione scettica, e nemmeno quella ideologica, nel senso che non si è accettato di concludere: Nietzsche è tutto, e il contrario di tutto, e quindi uguale a zero; così come non si è accettato di affermare: Nietzsche è qualcosa di nostro.
In sostanza, Nietzsche rimane pur sempre “un qualcosa di suo”, un personaggio assai interessante se lo si indaga per il cammino da lui percorso, se lo si studia per tirocinio, soprattutto alla luce della propria esperienza naturalistica e della sua discendenza schopenhauriana.
In breve, risolto l’uomo, resta il suo continente di pensiero, o meglio, il fondo della cultura attraverso la quale il suo universo si è prodotto. Questo fondo è certamente originale e, non solo meritevole di essere investigato, ma certo capace di fecondità e futuro.

Indice:
Introduzione
1 Lo stile e il metodo
2 Affermazione e contraddizionedel valore
3 La contraddizione metafisica
4 La contraddizione politica
5 La ricostruzione della morale
Note
Bibliografia

Nota sull'Autore
Enrico Orlandini è un vecchio funzionario in pensione del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Bibliotecario, filosofo e già unico assistente, per una decina d’anni in Taranto, del famoso naturalista italiano Aristocle Vatova.
Si veda nel sito personale: www.rigocamerano.it.
Noto in Taranto per una collaborazione culturale con il Comune,ha prodotto una fortunata serie di estratti risalenti agli anni Sessanta, intitolati ad episodi e figure della Taranto classica. Negli anni 1996 e 1997 ha pubblicato, sotto gli pseudonimi di Mastrorlandino e Rigo Camerano, i libri: Teoria dell’ Anarchismo Aristocratico (1996) e Come spacciarsi filosofo e intenditore di politica (1997).
Il testo qui presentato riproduce parzialmente una tesi da lui presentata all’Università di Lecce nell’anno 1979, premiata con la votazione 110/110.