Franca Florio

Superfluo è la giusta definizione per questo saggio storico. L'autrice afferma di avere avuto accesso all'archivio personale di Franca Florio. Ciò le ha permesso di consultare documenti e lettere della gentildonna. Lei forse ne ha fatto una indigestione e infatti un senso di sazietà coglie chi ha la disavventura di inoltrarsi tra le pagine di questa ridondante biografia. Le feste, i ricevimenti, le recite teatrali, i viaggi, le villeggiature e perfino i "tableaux vivants" che riempivano la vita dell'aristocrazia palermitana non le bastavano. No! Ha aggiunto le meticolose descrizioni dei vestiti di cui le dame facevano sfoggio, la cronologia dettagliata delle visite in Sicilia di imperatori e imperatrici, di re e regine, di zar e zarine, con l'elenco delle visite che questi si scambiavano con i nobili e i quasi-nobili (come i Florio) dell'Isola. Ma quello che dà più fastidio è il tono ammirativo con cui è descritta la vita di quella classe di sfaccendati che era l'aristocrazia palermitana: in quei giorni nell'isola i carusi vivevano sottoterra a estrarre lo zolfo e i contadini si spezzavano la schiena nel latifondo. Ma forse l'autrice ha nostalgia di quel periodo che non ha fatto in tempo a vivere, dimenticando che è finito, speriamo, per