Mia. Come sono diventato lo zar fra pallavolo e beach volley, amore e guerre

Perché la pallavolo non è meno fisica del rugby, non è meno muscolare della pallanuoto, non è meno diretta del pugilato, non è meno bombarne e bombardiera del basket, non è meno intelligente della vela, non è meno geniale degli scacchi, non è meno di nessun altro sport, ma di più, molto di più, perché dentro c'è tutto, gambe e testa, cuore e fegato, polpastrelli e alluci, e poi responsabilità, coscienza, strategia, coraggio, e una voglia illimitata, bollente, focosa, cocente, incendiaria. Un campione è una miscela di forza fisica, agilità, intelligenza tattica, determinazione e, soprattutto, di passione. Quella passione travolgente che ti fa saltare più in alto a rete, che ti fa schiacciare più forte sull'avversario, che ti fa rialzare dopo ogni tuffo sul parquet, che ti fa piazzare un ace a cento chilometri all'ora quando la partita sembra già decisa. Ed è questa passione che ha permesso a Ivan Zaytsev di diventare uno dei giocatori di pallavolo più forti del mondo. Nato da genitori russi, nelle vene dello Zar scorre sangue d'atleta: suo padre era un fortissimo palleggiatore e sua madre una grande nuotatrice (campione olimpico il primo, primatista mondiale la seconda). Lui ha cominciato con il minivolley a San Pietroburgo ed è passato poi alle giovanili a Perugia e da allora non si è più fermato fino ad arrivare a giocarsi il primo posto alle Olimpiadi di Rio 2016 aggiudicandosi, con la squadra italiana, un argento che è solo la spinta più forte verso il prossimo oro. Nelle pagine scritte con la penna coinvolgente di Marco Pastonesi, Ivan ci parla delle sue avventure sportive, ci racconta le partite colpo dopo colpo, portandoci sugli spalti a tifare, sul campo a sentire lo schiaffo delle sue battute, a murare una schiacciata. E nelle sue parole rivivono anche la bellissima storia d'amore con sua moglie Ashling e tutta la tenerezza per Sasha, il loro bambino. Una storia di determinazione e successo, di sacrifici e colpi di testa, di battaglie dentro al campo e di grandi amicizie fuori. La storia dello Zar. In La forza del volley di Ivan Zaytsev troviamo il racconto non solo di un grande campione, ma di un uomo, di un lottatore. Soprannominato lo zar durante la sua infanzia quando iniziò già a seguire le orme del padre russo che giocava a pallavolo, Ivan inizia appunto a praticare lo sport che ha dato un significato alla sua infanzia già da giovanissimo. Lo zar insegue una vittoria dopo l’altra e ogni gara è per lui una grande sfida. Nel 2001 inizia a giocare, come palleggiatore, nelle giovanili del Perugia Volley e da lì la sua folgorante carriera continua passo dopo passo fino al ritorno a San Pietroburgo e poi la vittoria alla Coppa del Mondo con la sua nazionale e il ritorno nuovamente in Italia nella sua amata Perugia. Zaytsev è un perfezionista, un uomo e un giocatore che in ogni momento vuole dare il meglio di se. Lo racconta in questa autobiografia dal ritmo incalzante, proprio come una partita di volley in cui si passa dall’attacco alla difesa. Nella sua carriera Ivan Zaytsev è stato infatti spostato spesso di ruolo, dalla posizione di opposto a quella di schiacciatore. In La forza del volley troviamo tutto quello che gli ha dato la forza di cambiare, giorno dopo giorno, e di migliorare, per se stesso e per la sua famiglia.