La foresta degli amori perduti di Ryan Carrie edito da Fanucci
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La foresta degli amori perduti

Editore:

Fanucci

Traduttore:
Genovese C.
Data di Pubblicazione:
20 gennaio 2011
EAN:

9788834716892

ISBN:

8834716892

Pagine:
303
Formato:
rilegato
Argomento:
Narrativa horror e del terrore, storie di fantasmi (bambini e ragazzi)
Età consigliata:
14 anni
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Trama La foresta degli amori perduti

Nel mondo di Mary ci sono delle semplici verità. La Congregazione delle Sorelle sa sempre cos'è meglio. I Guardiani proteggono e servono. Gli Sconsacrati non cederanno mai. E bisogna sempre sorvegliare il recinto che circonda il villaggio. Il recinto che protegge il villaggio dalla Foresta degli amori perduti e da coloro che la abitano, gli Sconsacrati. Ma poco a poco le verità di Mary crolleranno. Imparerà cose che non avrebbe mai voluto sapere sulle Sorelle e sui loro segreti, sui Guardiani e sul loro potere. E quando il recinto verrà aperto e il suo mondo cadrà nel caos, conoscerà gli Sconsacrati e il loro mistero. Dovrà scegliere tra il villaggio e il proprio futuro, tra colui che ama, Travis, e chi è innamorato di lei, Harry, il fratello maggiore di Travis. E dovrà affrontare la verità sulla Foresta degli amori perduti e sul destino di sua madre, sparita anni prima. Può esserci vita al di fuori di un mondo circondato da così tanta desolazione? Si può continuare ad amare in una situazione di continuo pericolo?

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 5 recensioni

ForvianteDi D. Antonella-31 agosto 2011

La copertina (molto bella) del libro così come il titolo sono incredibilmete fuorvianti, danno l'idea di un romanticismo che è totalmente assente. Il libro, che a me è apparso abbastanza insensato, sia per via dell'assurda e inspiegabile ossessione della protagonista sia per la storia in se. E per di più parla di zombi quindi cosa c'entra "La foresta degli amori perduti"?

La foresta degli amori perdutiDi C. Lia-29 luglio 2011

Leggibile a metà, poi inevitabilmente si perde sulla via di Damasco. Partiamo dall'inizio. Il romanzo è narrato in prima persona da Mary, che vive in un villaggio, circondato da recinzioni che lo dividono da una sconfinata foresta dove padroneggiano gli Sconsacrati, esseri-zombie il cui morso è fatale e che hanno sete solo di carne viva. Come sia potuto accadere che gli uomini si siano trasformati in tali esseri, non è dato sapere. La madre di Mary però le racconta di un tempo lontano, un tempo dove c'era una grandissima distesa di acqua salata, dove gli edifici toccavano il cielo e gli Sconsacrati non esistevano. Molti pensano che queste siano soltanto favole, ma non Mary. Quando anche sua madre (oltre al padre) diventerà una Sconsacrata (per sua scelta, per poter ricongiungersi al marito) per Mary non vi sarà altra scelta che entrare tra le Sorelle, congregazione di religiose che detengono il Sapere e grazie alle quali il villaggio prospera con le sue Regole e Ordini. Mary però ben presto si renderà conto che le Sorelle sanno qualcosa di più sugli Sconsacrati e che esiste un sentiero che porta da qualche parte. Quando il villaggio sarà attaccato dagli Sconsacrati (improvvisamente... Anche qui non è dato sapere COME, visto che fino a quel momento sembrava che fosse sopravvissuto bene soltanto grazie a queste reti) , non resterà altra scelta che percorrere quel sentiero, insieme a suo fratello, a due amici e alla sua migliore amica. Tralasciando le relazioni tra i personaggi (che forse forse è la parte più tratteggiata) , tutta la storia si dipana in un... Niente. Come già detto. Innanzitutto. Se un villaggio vive isolato, da dove arrivano i prodotti di sussistenza? Esclusivamente dalla terra? Mary, quando giungeranno a un altro villaggio, attraverso il sentiero, nota come là ci siano delle botteghe preposte alla vendita di prodotti, sostenendo che invece da loro pensavano a tutte le Sorelle. Quindi questa gente che cavolo faceva da mattina a sera? In caso di "entrata imprevista" di uno Sconsacrato nel villaggio, erano state costruite delle piattaforme sopraelevate in cui rifugiarsi, la cui scala viene ritirata quando sono piene. Costruirne in numero tale che ci sia posto per tutti no eh? Dato che poi, guarda che strano, se uno zombie morde un umano ecco che questo si trasforma. Non gli viene in mente che poi è peggio? E che da uno diventano centomila? Mah... Altra cosa. Il sentiero che iniziano a percorrere nella loro fuga, è molto stretto, tanto che più volte Mary sostiene che devono attraversarlo in fila indiana per non essere toccati e afferrati dagli Sconsacrati. Ora lo so che è una domanda che non mi dovrei porre ma... Dove facevano i bisogni Mary e i suoi amici? Uno davanti all'altra? Mah. Mary inoltre è spinta dalla voglia e dalla speranza di trovare l'Oceano. Ok. E che cosa avrebbe dovuto darle questo Oceano? Può essere forse un simboli di Speranza, va bene... Ma se si parla di un'intera foresta che circonda il villaggio ed è piena di Sconsacrati, che speranza vuoi avere dall'Oceano? Senza contare quando finalmente ci giungerà, lasciando indietro parte dei suoi amici. Avendo solo un accenno di pensiero per loro (a cui non sa dare neanche un nome se non "ricordo". Andiamo bene! Quelli sono ancora vivi e lei pensa a loro come un "ricordo"! ) e non dicendoci assolutamente come sia possibile che esista una città dove gli Sconsacrati non possono entrare? (visto che c'è un solo uomo, che vive tra l'altro in un Faro, che ha il compito di distruggerli prima che arrivino là, quando invece per un villaggio circondato da una rete ce ne volevano ben più d'uno - eppure sono entrati lo stesso!

Molto misteriosoDi b. alfonso-15 marzo 2011

Una trama molto interessante e sorprendetentemente misteriosa, nulla viene lasciato al caso e tutto viene raccontato in maniera brillante, che rende inevitabile mantenere alta l'attenzione. Lo consiglio vivamente perché mi ha lasciata piacevolmente incantata e credo che pochi libri ci siano riusciti.

DiversoDi c. tiziana-17 febbraio 2011

Ho appena finito di leggerlo e devo dire che mi ha colpito in modo positivo, ti coinvolge e di lascia senza respiro, ogni pagina e un colpo di scena, bella anche la protagonista coivolta in un triangolo amoroso, che dire lo consiglio a chi vuole leggere qualcosa di diverso.

Imitazione? Boh...Di M. Giada-16 febbraio 2011

Copertina bellissima e contenuto così così. Un buon libro se lo vogliamo guardare con occhi critico, ma concordo con i molti che lo voglio troppo simile al film "Io sono leggenda". La scrittura è probabilmente il suo punto forte, mi piacerebbe solo leggere qualcosa di più originale da Carrie Ryan.