Fissando il sole di Irvin D. Yalom edito da Neri Pozza

Fissando il sole

Editore:

Neri Pozza

Traduttore:
Prina S.
Data di Pubblicazione:
16 maggio 2017
EAN:

9788854514577

ISBN:

8854514578

Pagine:
251
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama Fissando il sole

«La tristezza mi entra nel cuore. Io ho paura della morte». Così quattromila anni fa Gilgamesh, l'eroe babilonese, commentava la morte dell'amico Enkidu. La paura della morte ci perseguita da sempre. C'è chi la manifesta indirettamente, magari in un sintomo che non ha apparentemente nulla a che fare con essa; c'è chi la esplicita, come Gilgamesh, con tragica consapevolezza; c'è chi ne è a tal punto paralizzato da non potersi abbandonare ad alcuna felicità. Come un'ombra oscura, la paura della morte entra nel cuore di ogni uomo, in ogni epoca, sotto ogni condizione. Al punto tale che non vi è stato scrittore degno di questo nome che non l'abbia affrontata e descritta. Irvin Yalom l'affronta anche lui in questo libro, ma non per aggiungere un suo compendio di riflessioni alle illustri opere del passato. Il libro è piuttosto una ricognizione che nasce dal confronto personale con il problema della morte, confronto offerto dal dialogo con i pazienti e dalla frequentazione delle opere di quei pensatori che hanno tracciato la via per avere la meglio sul terrore della morte. L'esperienza mostra come sia davvero arduo vivere ogni istante consapevoli di dover morire. «E come cercare di fissare direttamente il sole: si riesce a sopportarlo solo per poco». Di qui i rituali compulsivi per attenuarne il terrore: la proiezione nel futuro attraverso i propri figli, la fede in un salvatore, la strenua lotta per diventare importanti e famosi. L'angoscia della morte è però sempre in agguato, «occultata in qualche abisso nascosto della mente». Che cosa fare? Come misurarsi con essa? Più che Freud, Jung e gli altri grandi psichiatri della fine del diciannovesimo e dell'inizio del ventesimo secolo, sono i filosofi greci classici, in particolare Epicuro, a indicare, per Yalom, la via. È attraverso il pensiero di Epicuro - un filosofo lontanissimo da quella concezione di abbandono alla sensualità con cui viene generalmente tramandato - che l'idea della morte, anziché portare alla disperazione e a una vita priva di scopo, può essere una awakening experience, un'esperienza di risveglio, «una consapevolezza che conduce a una vita più piena». Irvin D. Yalom è uno stimato psichiatra, un docente alla Stanford University e un famoso autore di best-seller, come “Il senso della vita”. In “Fissando il sole”, il suo ultimo lavoro appena tradotto in italiano, indaga e analizza il tema della mortalità. La paura della morte, spiega Yalom, è l’origine delle nostre ansie più profonde e spesso è proprio essa a sottendere ai timori che abbiamo nella vita quotidiana. La proiezione del futuro tramite figli, la fede in un salvatore, la ricerca incessante di fama e potere, diventano allora alcuni dei palliativi o dei rituali ideati per attenuare l’angoscia. Il dialogo con i propri pazienti e la letteratura sul tema sono stati i due spunti che hanno portato Yalom a indagare la più atavica delle angosce e quella che condiziona invariabilmente tutte le esistenze umane. Un’indagine lunga sette capitoli per approfondire ma anche fornire possibili risposte. Yalom ha trovato nel pensiero epicureo il migliore espediente per affrontare e gestire questo ancestrale timore: si può passare così da un'infruttuosa e frustrante paura a un’esperienza di risveglio, capace di regalarci una vita più consapevole e piena.

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