Trama Finché morte non ci riunirà
"Il 'campo' nel gergo cinematografico è lo spazio catturato dalla macchina da ripresa. Esso può variare in relazione alla distanza, all'angolazione e alla focale che l'obiettivo utilizza. Così, le avvincenti pagine di Matteo Freddi procedono senza indugio e secondo tecniche di narrazione prossime alla grammatica filmica: messa in sequenza, costruzione per immagini, allungamento della distanza, profondità di campo, montaggio, quasi un uso letterario del grandangolo, repentine sequenze e cambi d'inquadratura, flashback, zoommate di grande impatto visivo e caratterizzazione plastica dell'azione fanno di questo romanzo un insieme di grandi unità di significanti. Pur nel pieno rispetto della cronologia, l'autore tiene a informare il suo lettore che non si trova di fronte a una cronaca storica: siamo entro i confini fluidi della rappresentazione a cui prendono parte personaggi realmente esistiti e personaggi inventati che nella osmosi dei loro destini mettono in scena l'evento storico. Le vicende personali degli attanti di pura fantasia si mescolano con le storie dei protagonisti dell'epoca fino a non distinguerne più i confini. [...]" (Dalla prefazione di Kreszenzia Daniela Gehrer)
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